Positivo un giovane di rientro dalle vacanze a Corfù: in 3 giorni 300 test

Positivo un giovane di rientro da Corfù: in 3 giorni 300 test
Positivo un giovane di rientro da Corfù: in 3 giorni 300 test
di Stefano Rispoli
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Lunedì 17 Agosto 2020, 02:25

ANCONA  - L’incubo del virus dopo la vacanza in Grecia. C’è il primo caso di Covid di ritorno ad Ancona: è un ragazzo di 25 anni, residente nell’immediato hinterland, risultato positivo al rientro. Sospettava già di essere stato contagiato perché, pur essendo asintomatico, aveva trascorso molto tempo sull’isola di Corfù a stretto contatto con la comitiva di amici di San Benedetto tra i quali si è diffuso il Coronavirus (4 i positivi), per questo aveva immediatamente allertato l’Asur. 

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Detto e fatto: venerdì, appena sceso dal traghetto, si è blindato in casa in attesa di sottoporsi al tampone orofaringeo, che ieri ha dato esito positivo. E’ uno dei 5 nuovi contagiati nelle Marche nelle ultime 24 ore, secondo l’aggiornamento del Gores, il primo nella provincia dorica da quando il Ministero della Salute ha imposto il tampone obbligatorio per tutti coloro che rientrano da quattro Paesi considerati ad alto rischio: Croazia, Grecia, Spagna e Malta. Va detto che fin qui sono stati diramati soltanto i risultati dei 55 test effettuati venerdì scorso e il numero dei marchigiani al rientro dalle vacanze è in costante aumento. Nell’arco di tre giorni, infatti, sono stati processati oltre 300 tamponi nel territorio dell’Area Vasta 2, di cui 60 a Ferragosto e circa 120 ieri con sedute organizzate presso le postazioni Usca di Ancona, Chiaravalle e Osimo per controllare persone residenti nella provincia e rientrate dall’estero nel weekend, prevalentemente dalla Croazia (su traghetti e privati). A questi vanno aggiunti una trentina di campioni analizzati ieri a Jesi e Senigallia e una quarantina a Fabriano. «Le richieste sono in costante aumento, siamo sommersi da telefonate e mail» spiegano dal Dipartimento di prevenzione dell’Area Vasta 2. Solo nelle ultime 24 ore sono state passate al setaccio 250 email con richieste di prenotazione e di chiarimenti: per oggi sono programmati altri 120 tamponi ad Ancona. 

Molti si sono lamentati perché speravano di sottoporsi ad uno dei test rapidi che consentono di ricevere l’esito in meno di un’ora direttamente al porto o all’aeroporto e, d’altronde, l’ordinanza ministeriale era stata concepita proprio per questo: ma poi la scelta organizzativa è stata quella di evitare i tamponi negli scali, in modo da scongiurare congestionamenti, permettendo ai passeggeri di tornare a casa, con l’obbligo di isolamento domiciliare fino all’esito negativo del test a cui sottoporsi nelle 48 ore successive. In alternativa, può essere effettuato, nelle 72 ore precedenti il rientro, nel Paese da cui si proviene, ma in pochissimi hanno percorso questa strada, giusto qualcuno che ha soggiornato in Spagna. 

Il problema è intercettare i marchigiani fantasma di rientro dalle nazioni a rischio: non tutti, infatti, sono partiti con tour organizzati, in aereo o in nave.

Si spera che siano mossi da senso di responsabilità e spirito di collaborazione. Le strutture sanitarie locali, dal canto loro, stanno producendo il massimo sforzo: hanno lavorato anche a Ferragosto per smaltire la lunga processione dei rientranti e l’elenco, per i prossimi giorni, è destinato ad allungarsi. 

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