Porto sostenibile, ciclovie e risparmio energetico. Ecco lo scatto green di Ancona

Porto sostenibile, ciclovie e risparmio energetico. Ecco lo scatto green di Ancona
​Porto sostenibile, ciclovie e risparmio energetico. Ecco lo scatto green di Ancona
di Maria Cristina Benedetti
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Mercoledì 14 Dicembre 2022, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 12:34

ANCONA Un salto green, nel futuro Ancona è già dentro. A scorrere le griglie dell’indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita, la Dorica e dintorni scalano due posizioni e si piazzano al 28esimo posto tra le 107 province d’Italia. Lo scatto è tutto nel particolare: tra le sei macro-categorie, spina dorsale del report, è alla voce “Ambiente e servizi” che lo slancio diventa realtà.  È pura strategia a srotolare il manifesto del Palazzo del Popolo del capoluogo. A partire dal principio ispiratore: il denominatore comune, dei 43 progetti finanziati con 51 milioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza, è l’efficientamento energetico. Per convertirlo in azione al Teatro delle Muse, allo Sperimentale e in altre strutture municipali sono destinati 1,3 milioni che, con i cofinanziamenti, garantiscono interventi per 2,4 milioni. La messa in pratica è a cura di Paolo Manarini, dall’alto della sua delega ai Lavori Pubblici: «Sulle Muse si risparmieranno 54mila metri cubi di gas all’anno e il calo delle emissioni di CO2 sarà del 27%». Fatti, non promesse. 

L’amarezza 

Per rimanere sul pezzo, alla sostenibilità ambientale sono riservati 1,6 milioni da investire sui percorsi ciclopedonali. Pedalare, nonostante l’amarezza: nella prossima manovra finanziaria nazionale dovrebbero sparire i 94 milioni che lo Stato aveva riservato ai Comuni per l’adeguamento delle ciclovie urbane. Un nulla di fatto. Ida Simonella sollecitata, durante il consiglio comunale, da un’interrogazione di Diego Urbisaglia, Unione democratica, non nega il rammarico: «Sono risorse - decripta il danno l’assessore al Bilancio - che ora si dovranno trovare altrove, nel caso dovessimo avanzare con nuovi programmi». Punta di nuovo i riflettori sui percorsi a due ruote tra la stazione Ancona Stadio e il polo universitario di Monte Dago e tra quella Centrale e l’ospedale di Torrette. Quel milione e mezzo e più, 100% Pnrr, per sei chilometri. Seguendo il filo della mobilità dolce, nei prossimi Investimenti territoriali integrati, assicurati dai fondi europei Fesr, si prevede il collegamento dalla parte a monte della baia a quella a valle di Portonovo. Il proseguimento della ciclabile del Conero. 
Sul fronte del porto sventola, decisa, la bandiera dell’elettrificazione delle banchine: 11 milioni destinati a tutti gli scali dell’Autorità portuale, sette dei quali dovrebbero arrivare ad Ancona.

I tempi sono dettati sempre dal Pnrr: non oltre il 2026. Altro obiettivo, imprescindibile: via i traghetti da sotto il Guasco, cuore e storia della città, da spostare alle banchine 19, 20 e 21, area ex Silos. Al corollario dell’intermodalità la Simonella avanza la proposta di un binario-treno sufficientemente lungo da rendere competitivo, rispetto alla strada, il trasporto su ferro delle merci che arrivano o escono dal porto. Le coordinate lo danno al molo 27. Un’aspirazione da qualche milione di euro. No, non vanno all’incontrario neppure i filobus dei desideri, che corrono lungo un anello filoviario, e le corriere a emissioni zero: una partita da 25 milioni, un mix tra Pnrr, Piano nazionale per la mobilità sostenibile e quello sul trasporto rapido di massa. 

I pedibus

Sull’implementazione dei pedibus, carovane di bimbi che si recano a scuola in gruppo, accompagnati da due adulti, un “autista” davanti e un “controllore” che chiude la fila, saranno investiti parte dei 3,7 milioni destinati ai luoghi della formazione. Palazzo del Popolo mantiene alto il ritmo col piano urbano della mobilità sostenibile. Una mappa strategica, poiché per cogliere le risorse è d’obbligo essere dentro quella cornice. Un perimetro entro il quale ci sono la “città in 15 minuti”, il sistema con cui i cittadini possono muoversi a piedi, in bici o con i mezzi del trasposto pubblico; e una rete di cerniere. Siamo al sottoinsieme dei parcheggi scambiatori: tra questi, rientra il Verrocchio e quello pensato nell’area a ridosso dello scalo Marotti, con un servizio di navette a servizio del porto. Come non accendersi, poi, ricordando i 2 milioni per illuminare a led waterfront e monumenti. Seicento punti luce. Rigorosamente green.

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