La prima razzia
L’indagine è stata coordinata dalla Squadra Mobile di Ancona, che ha iniziato a indagare sulla coppia di ladri dopo il blitz notturno del primo giugno scorso, quando era finita nel mirino la tabaccheria Angelini di corso Carlo Alberto. La procura ha addebitato questo blitz sia al romeno che al polacco, quest’ultimo residente a Jesi. Il colpo era valso circa 10mila euro, tra grattini, soldi e sigarette. Il buco era stato aperto sfondando parte di una parete della tabaccheria, che confina con l’androne di un palazzo di via Pergolesi, a cui si accede passando da una porticina in legno. Dal varco nel muro di mattoni, circa un metro per un metro, era passato uno dei due malviventi per mettere mano a tutto quello che c’era di valore all’interno dell’esercizio commerciale.
La notte del 7 giugno, poi, c’era stato il blitz in una tabaccheria di Rimini, in via Marzabotto, a poca distanza dalla Ss 16. Anche qui, stesso modus operandi: mazza e piccone per buttare giù un muro confinante alla ricevitoria per poi mirare all’obiettivo. In questo caso la procura contesta il tentativo di furto, ma solo al polacco. Il blitz non era riuscito perché era scattato l’allarme e i ladri erano scappati.
Infine, il capitolo di Porto San Giorgio, da Lanciotti.
Gli accertamenti
La perquisizione aveva permesso di trovare tutta la refurtiva asportata poco prima dalla ricevitoria di Porto San Giorgio. Sotto sequestro era finita anche una pistola a salve, marca Bruni. Contanti e gratta & vinci, recuperati dagli investigatori, erano stati poi restituiti al legittimo proprietario. Se il polacco era stato arrestato in flagranza di reato, il romeno è finito in carcere per l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip.
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