C’è il crollo delle nascite, il capoluogo scende sotto i 100mila residenti. Il 42% delle famiglie anconetane formato da single

Ancona soffre per il crollo delle nascite
Ancona soffre per il crollo delle nascite
di Andrea Maccarone
3 Minuti di Lettura
Venerdì 18 Febbraio 2022, 09:00

ANCONA - Di nuovo sotto quota 100mila abitanti, come si sapeva già. La popolazione di Ancona invecchia e diminuisce la natalità. Nel 2021 il capoluogo è sceso a 99.665 abitanti, quando solo un anno era quota 100.547. Questa è la foto scattata al primo gennaio scorso dalla Direzione Scales (Ufficio Anagrafe, Stato Civile, Statistica) del Comune di Ancona.

Il calo della popolazione però, tiene a precisare l’amministrazione civica «è dovuto fondamentalmente agli effetti prodotti dalla obbligatoria adesione del Comune di Ancona alla Anagrafe Nazionale, inserimento che ha comportato una verifica capillare delle posizioni anagrafiche con l’eliminazione di eventuali incongruità». Lo aveva già spiegato il sindaco in consiglio comunale nell’ottobre scorso, rispondendo a un’interrogazione dell’opposizione sui risultati del censimento Istat che vedevano appunto Ancona, per la prima volta dal 1961, sotto quota 100mila residenti. «C’è un nuovo sistema di calcolo che fa pulizia di diverse incongruenze - aveva ha sottolineato la Mancinelli -. Prima c’erano persone che risultavano residenti in due Comuni o cambi di residenza non registrati».


Pochi giovani 
Al netto di questo maquillage statistico, il report offre comunque spunti di riflessione. Aumentano gli anconetani ultracentenari, passati da 47 nel 2020 a 51 nel 2021 (nel 2016 erano soltanto 16). Diminuisce il numero dei minori: 14.301 contro i 14.540 del 2020 (15.586 del 2019). E sale l’età media: 45 anni per gli uomini e 49 per le donne, contro i 47,6 delle donne e i 43,7 del 2013. 


La popolazione invecchia e c’è bisogno di badanti. Spesso a occuparsi degli anziani sono cittadini, soprattutto donne, provenienti dalla Romania, non a caso la più numerosa delle comunità straniere, anche se in calo rispetto al 2020: da 2.848 unità a 2.665 residenti. «In una popolazione che invecchia cresce la domanda di servizi di assistenza agli anziani - argomenta l’assessore ai servizi sociali Emma Capogrossi - .

Ma se il sistema sanitario è carente, ecco che si ricorre all’aiuto da parte di privati». 


Gli stranieri
A confermare che questo non è un Paese per giovani, il dato sulla natalità: un crollo verticale da 673 del 2020 a 568 del 2021. Il saldo naturale tra morti e nati, è sempre negativo ed ammonta nel 2021 a -724 contro i -671 del 2020. 
Curva in picchiata anche per il numero di famiglie: 47.298 contro le 47.820 del 2020. Nel secondo anno del Covid, gli anconetani tornano a sposarsi, sia con rito civile che religioso. Si incrementa il numero delle convivenze e calano le unioni civili. «E’ l’effetto della forte precarietà che c’è in tutto il Paese e quindi anche nel nostro territorio - continua l’assessore Capogrossi - la mancanza di stabilità lavorativa ed economica disincentiva la formazione di nuove famiglie e scoraggia le coppie a fare figli». I nuclei familiari, dunque, si assottigliano e il primato resta sempre quello dei single: 19.819 nel 2021 contro 19.974 del 2020. Il 42% delle famiglie è formato da un solo componente.


Le politiche sociali 
«Abbiamo fatto e stiamo facendo interventi a sostegno delle famiglie che hanno più difficoltà - spiega Capogrossi - ma servono delle riforme in ambito nazionale». Nello specifico l’intervento comunale è limitato «alla facilitazione dei servizi alla persona - spiega l’assessore - o agli asili nido, così come ai centri diurni e ricreativi. E non è mancato neanche il sostegno alle famiglie nella cura dei figli, ma certe politiche più impattanti vanno attivate da un livello più alto di quello comunale. Bisogna promuovere e sostenere concretamente il progetto di vita delle persone, altrimenti rimarremo ancora troppo indietro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA