ANCONA - Continuano le schermaglie tra sindacati e Anconambiente. Il presidente Antonio Gitto invoca un incontro pubblico e in diretta streaming. La questione ruota attorno ai 16 contratti interinali scaduti e non riconfermati. Numero che rischia di salire nei prossimi mesi fino a superare le 40 unità. «Ritengo opportuno invitare tutte le sigle sindacali ad un confronto pubblico in presenza dei dipendenti e che sarà messo in onda in diretta streaming come video conferenza». Così, ieri, Antonio Gitto ha buttato il sasso.
Magari quello che aveva bisogno di togliersi dalla scarpa. «Non è mia intenzione alzare i toni – aggiunge - ma ritengo, arrivati a questo punto, necessario mettere la parola fine a questa importantissima questione».
Non che sia “outlaw” la proposta di Gitto. Ma fa sobbalzare le altre sigle sindacali (Fp Cgil, Trasporti Cisl e Fiadel) per un utilizzo spropositato del lavoro precario, a detta loro. E qui s’è innescata la miccia. Il botto è arrivato con l’accusa, da parte delle tre sigle in contrasto con Anconambiente, di una mancata organizzazione sul fronte della selezione pubblica. Il concorso? «Contiamo di farlo pubblicare a gennaio – annuncia Gitto – così da avere i tempi necessari per pubblicizzarlo, raccogliere le domande e programmare lo svolgimento». Ecco, appunto. Quel concorso che i sindacati, quelli di traverso, rimarcano che si sarebbe dovuto svolgere già da tempo, per non arrivare a questo punto.
«Ma forse si dimenticano che era stato indetto a inizio anno – replica Gitto – poi stoppato per conseguenza dell’emergenza Covid». L’ultimo concorso indetto da Anconambiente per l’assunzione di personale a tempo indeterminato risale al 2012. Ne è passato di tempo, in effetti. Soprattutto se l’azienda dimostra, attraverso il lavoro interinale, di avere bisogno di rinforzare le fila. «Ricordo che prima non potevamo fare assunzioni – ribatte il presidente Gitto – siamo un’azienda a controllo pubblico e fino a qualche tempo fa avevamo il blocco delle assunzioni». Sembra che il botta e risposta non sia sulla via dell’affievolimento. Almeno non prima dell’ultimo atto. «Vediamo chi risponde al mio invito – dice Gitto – è ora di far emergere la verità».