Caccia a 20 milioni per le scuole del futuro: plessi da demolire, ricostruire o ammodernare. Ma c'è già una doccia fredda

L'asilo nido Agrodolce: il Comune vuole demolirlo e ricostruirlo daccapo
L'asilo nido Agrodolce: il Comune vuole demolirlo e ricostruirlo daccapo
di Stefano Rispoli
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Martedì 10 Maggio 2022, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 15:26

ANCONA - Caccia a 20 milioni per le scuole del futuro. Dieci e mezzo sono stati già aggiudicati alla Provincia: verranno investiti per demolire e ricostruire il Benincasa, il cui progetto è stato ammesso al finanziamento del Pnrr. Altri 20 arriveranno per sostenere l’edilizia scolastica del capoluogo: almeno così spera il Comune che ha aderito al bando, presentando un lungo elenco di progetti e schede relative a scuole candidate a beneficiare della pioggia di finanziamenti. 

Asili, primarie, secondarie, ma anche mense e palestre, da abbattere, ricostruire o edificare ex novo: il sogno di ringiovanire plessi aggrediti dal tempo (ma anche dall’incuria) si concretizzerà nel momento in cui arriverà l’ok dal Miur.

A Palazzo del Popolo sono tutti fiduciosi di ricevere almeno i 19 milioni quantificati per i progetti già definiti, ma l’importo non tiene conto degli interventi ancora in fase di valutazione per la loro concreta realizzazione, come quelli per il nuovo polo dell’infanzia Tombari che, nelle idee della giunta, dovrà sorgere alle Palombare, in un’area verde a ridosso tra il campo d’atletica “Italico Conti” e via della Montagnola: accoglierà l’attuale scuola d’infanzia di via dell’Artigianato e ospiterà anche un nuovo nido.

Secondo una prima stima, l’opera costerà circa 3 milioni e mezzo di euro. Seguendo le linee individuate dalle diverse missioni del Pnrr, la giunta cerca di tracciare il futuro di edifici scolastici di non recente costruzione che necessitano di interventi di adeguamento sismico, efficientamento energetico e manutenzione straordinaria per garantirne la funzionalità e la piena sicurezza. In alcuni casi, si ritiene più conveniente demolire e ricostruire, anziché apportare migliorie. 

Il Comune punta al miglior risultato, come per l’asilo nido Agrodolce di via Redi, a Collemarino: si calcola che occorrerà un milione e 477mila euro per rifarlo da cima a fondo. È valutata 2 milioni e 614mila euro l’opera di demolizione e ricostruzione dell’ex scuola d’infanzia Sabin, in via Camerano: nel nuovo edificio verranno ospitati un nido, una biblioteca e altre attività utili al quartiere, nel momento in cui verrà completata la riqualificazione delle Domenico Savio in un unico plesso che ospiterà tutti i bambini, dalla scuola dell’infanzia a quella primaria. La rivoluzione coinvolgerà anche l’asilo Grillo Parlante di Collemarino: serviranno 2 milioni e 470mila euro per ricostruirlo in situ dalle fondamenta.

E se tramite i finanziamenti europei si conta di sovvenzionare l’adeguamento sismico e l’efficientamento energetico della scuola media Marconi (intervento calcolato in 7.485.911 euro, come da progetto definitivo già redatto nell’ambito del piano triennale dell’edilizia scolastica), a Torrette il Comune punta a creare un polo unico per l’infanzia in cui accorpare la scuola d’infanzia Alba Serena e un asilo nido (per un milione e 100mila euro). È arrivata già una doccia fredda, invece, per la primaria Don Milani di Torrette, bisognosa di adeguamento sismico: il Comune contava di raderla al suolo e rifarla con 3,9 milioni di fondi europei, ma il progetto non è stato accolto tra quelli finanziabili nella graduatoria del Miur, almeno in questa prima tornata. 


«Contiamo di portare a casa un buon bottino di finanziamenti - dice Paolo Manarini, assessore ai Lavori pubblici -. I progetti sono ispirati a un’attenzione particolare dedicata alle famiglie e alle donne lavoratrici che richiedono il tempo pieno per i loro figli».

Ecco perché tramite i fondi Pnrr verranno potenziati i servizi di istruzione: si prevedono nuove palestre per la Mercantini e l’asilo La Sirenetta, la ricostruzione di quella delle Collodi e la riqualificazione dell’area esterna alle Podesti. In più, due nuove mense alla Leopardi (al posto della vecchia materna di via Redipuglia) e alla scuola elementare Antognini, nel plesso di via Bramante in via di riqualificazione per 1,8 milioni. I lavori, avviati a novembre, dovrebbero chiudersi in 15-18 mesi, «ma in questo momento storico è impossibile fare previsioni sulla reale ultimazione perché gli imprevisti sono tanti», sottolinea Manarini. E per la scuola d’infanzia Garibaldi di via Torrioni è stato predisposto il cantiere: i lavori da 843mila euro (più Iva) richiederanno 14 mesi. 

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