Ancona, i beffati di corso Mazzini: ora che la fontana risplende, devono togliere i dehors

Ancona, i beffati di corso Mazzini: ora che la fontanda risplende, devono togliere i dehor
Ancona, i beffati di corso Mazzini: ora che la fontanda risplende, devono togliere i dehor
di Michele Rocchetti
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Sabato 24 Dicembre 2022, 04:35

ANCONA - «Era ora! Ma adesso risolvete la questione dei dehors». L’inaugurazione della restaurata fontana delle Tredici cannelle proprio a ridosso del Natale suona quasi come una beffa per i bar e i ristoranti di quel tratto di corso Mazzini. Era infatti da quest’estate che aspettavano di vedere il monumento finalmente liberato dalle transenne, e questo non può che renderli felici.

Tuttavia ciò avviene esattamente nel momento in cui saranno costretti a rimuovere i dehors.

Scade infatti il 31 dicembre la proroga della deroga statale al vincolo della Soprintendenza, la quale stabilisce, tra le altre cose, che le attività che insistono intorno alla fontana delle Tredici cannelle possono tenere sedie e tavolini all’aperto soltanto per il periodo che va dal 1° aprile al 31 ottobre. 

Il possibile assist

Anche se proprio all’ultimo istante potrebbe arrivare un assist dal Governo, visto che dalla Fipe è giunta notizia che la manovra di bilancio conterrebbe una proroga fino al 30 giugno delle deroghe sui dehors. «Siamo contentissimi che vengano inaugurate le Tredici cannelle. Perché è un pezzo importante della città e il cantiere era una bruttura – dichiara Annalisa Baldinelli del chiosco Da Morena -. Però sarei ancora più felice se venendo qui sindaco e sovrintendente si rendessero conto di quanto i nostri tavolini aggiungono, invece di togliere, abbellendo e rendendo vivo un posto che altrimenti di questi tempi sarebbe desolato». Un argomento che ricorre nei commenti di tutti gli operatori della zona. «I dehors sono un segno di civiltà, non di inciviltà – afferma Edoardo Capannelli della Bontà delle Marche -. I tavoli all’esterno sono un servizio in più che si dà al cliente e aiutano la fruibilità dei monumenti. Se ce li fanno togliere ci perdiamo noi. Ci perdono i nostri vicini. Ci perde tutta la città». La conferma arriva da Massimo Lampa della trattoria Tredici Cannelle: «Noi d’inverno non lasciamo i tavoli fuori, perché abbiamo una sola porta e doverla aprire continuamente non sarebbe l’ideale per i clienti che stanno all’interno. Ma se gli altri li tengono ci guadagniamo di riflesso anche noi. Perché si crea movimento. Le piazze sono fatte per essere riempite. Ma si riempiono solamente se ci sono le giuste attrattive». Simone Boari della Cremeria Rosa fa notare come «In ogni piazza d’Italia monumenti importanti come le Tredici Cannelle coesistono in maniera armoniosa con sedie, tavolini e ombrelloni, durante tutto il corso dell’anno. Perché questo significa dare un servizio al turista, che può godersi la vista del monumento mentre sta comodamente seduto a sorseggiare un caffè. Come lo è anche mettere a disposizione bagni e cestini, di cui il centro di Ancona è estremamente carente». Poi ovviamente c’è anche l’aspetto economico. «Oggi per pranzo abbiamo tavoli prenotati per 60 persone – fa sapere Baldinelli -. A riprova che la gente ha piacere di stare all’aperto, purché seduta. Se ce li fanno togliere è finita. Saremo costretti ad andare due mesi in ferie e mettere il personale in cassa integrazione». 

L’ultima chance

La speranza arriva dalla manovra di bilancio del Governo, che però dovrebbe essere approvata prima della fine dell’anno per evitare la rimozione dei dehors. «E comunque - osserva Capannelli – rimanderebbe soltanto la questione di altri sei mesi. È perciò necessario tornare a sedersi attorno ad un tavolo con Comune e Sovrintendenza per vedere se è possibile eliminare il vincolo o almeno ridurre i limiti temporali ai soli mesi di gennaio e febbraio».

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