Ancona, pedoni centrati come birilli per strada: «Mettete le zone 30»

Ancona, pedoni evitati come birilli per strada: «Mettete le zone 30»
Ancona, pedoni evitati come birilli per strada: «Mettete le zone 30»
di Michele Rocchetti
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Venerdì 20 Gennaio 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 08:31

ANCONA «Neanche dopo che ci è scappato il morto». Due negli ultimi cinque mesi, ma almeno quattro, con uno svariato numero di feriti, se si guarda un po’ più indietro nel tempo. Il bilancio degli investimenti di pedoni, ciclisti e guidatori di monopattino in via Marconi è da brividi. E lo era anche prima che iniziassero i lavori. Per questo da tempo i commercianti degli Archi chiedono interventi di tipo preventivo. Limiti di velocità più stringenti, dossi, presidi fissi di vigili, telecamere, sono alcune delle richieste avanzate. 


La protesta 

Ma nulla fin’ora è stato fatto. «A parte che, da quando ci sono i lavori, il semaforo dell’attraversamento pedonale qui davanti è spento – osserva Piergiorgio Moretti di Mac Sport –, ma il problema di via Marconi è che le macchine corrono troppo. Mettere anche ad Ancona il limite di 30 chilometri orari come stanno facendo a Milano, Torino e Bologna potrebbe essere un’idea. Poi però ci vorrebbe una maggiore presenza dei vigili per farlo rispettare. Altrimenti si potrebbero posizionare dei dossi in corrispondenza degli attraversamenti pedonali». Dossi che, però, non possono essere collocati su tutte le strade e a molti sono sgraditi. Per Omar Andreanelli del Bar Leone la soluzione migliore è rafforzare la sorveglianza. «Qui è come il Far West - dice -. Si vede di tutto. Gente che invece di arrivare alla rotatoria fa inversione, oppure al semaforo taglia a sinistra per andare al Mandracchio. Dovrebbero mettere un cordolo in mezzo alla strada, ma soprattutto ci vogliono più controlli. O ripristinano il gabbiotto con dentro fisso un vigile, oppure tappezzano la via di telecamere. Ai semafori, se vedono arancione, mica rallentano. Al contrario. Accelerano».
E con la nuova ciclabile le cose potrebbero addirittura peggiorare. «Già adesso con la fila di auto ferme al semaforo c’è sempre qualcuno che invade la corsia degli autobus per passare avanti.

Con la ciclabile, se non mettono qualcosa che la separi dalla carreggiata, sarebbe lo stesso, con grave pericolo per chi vi transita». 

Strisce fantasma 

Va poi anche aggiunto che non tutti gli attraversamenti pedonali sono ineccepibili. Alla svolta per il porto turistico le strisce sono cancellate e l’asfalto è tutto un susseguirsi di buche e rigonfiamenti. Dopo il semaforo, il vecchio attraversamento pedonale è stato dipinto di nero, ma le strisce sono ancora visibili e possono indurre qualcuno in errore. Infine alla rotatoria di piazzale Italia, presso la quale è avvenuto l’ultimo incidente, la strada, dalla parte del palazzo delle Ferrovie, non presenta barriere antiattraversamento. Non è però soltanto via Marconi ad essere problematica per i pedoni.  Anche in corso Carlo Alberto in passato si sono avuti diversi investimenti. Le cose sono, però, un po’ migliorate da quando è stato installato il semaforo a chiamata davanti ai Salesiani. Per questo l’edicolante Renato Radicchi auspica che ne venga messo uno pure all’inizio della via: «Anche se le strisce pedonali ci sono, per le persone anziane e le mamme con bambini piccoli è impossibile attraversare senza questo aiuto». Intanto, però, c’è chi, arrivato in fondo alla zona pedonale, attraversa dritto per dritto via Pergolesi senza utilizzare i vari percorsi pedonali a disposizione. Cosa che accade anche in via Palestro all’uscita del parcheggio Stamira. Ma va pure detto che le strisce, sia in via Palestro che in via San Martino, versano in condizioni pietose. In più in via San Martino le auto arrivano dalla galleria a tutta velocità, e non basta il semaforo a evitare incidenti. «Ci vorrebbero delle telecamere o un autovelox» dice Giada Buda del Bar San Martino. Problematica anche la situazione in via XXV Aprile, dove a causa della conformazione della strada gli attraversamenti pedonali si trovano tutti dietro a dei tornanti. Particolarmente pericoloso quello di largo Caduti di Nassiriya, presso il quale mesi fa è stata investita una signora. I residenti chiedono perciò misure che possano limitare l’andatura delle auto.

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