ANCONA - Lei ha 15 anni. Lui il doppio. A dividerli, oltre all’età, un oceano intero. Si conoscono via social e lui, stando ai riscontri investigativi, inizia a chiederle video e foto a luci rosse. Decide di partire dal New Mexico, dove vive, per incontrare di persona la minore, residente in una cittadina a sud di Ancona. Ad attenderlo nelle Marche, però, ci sono anche i carabinieri.
LEGGI ANCHE:
Caserta, «basta con i bacetti»: l'inferno della bimba di 11 anni vittima del prete-orco
Violenta minorenni adescati sul web travestendosi da donna: arrestato per stupro e pedopornografia
È scattata venerdì pomeriggio l’operazione che ha portato in manette un 30enne degli Stati Uniti con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Nei cloud creati dall’uomo e ritrovati nei due cellulari che aveva con sé al momento dell’arresto sono stati trovati decine di file con foto e video proibiti. Quelli che avrebbe chiesto alla 15enne della provincia dorica con cui aveva stretto una conoscenza via social: Whatsapp e Instagram soprattutto. Ma sono in corso ulteriori accertamenti per verificare la presenza di file ritraenti altri minori in pose a luci rosse. L’arresto è stato possibile anche grazie alla denuncia dei genitori della 15enne, accortisi in tempo di quello che stava accadendo da qualche settimana alla loro figlia.
Stando a quanto emerso finora in questa delicata vicenda, la conoscenza tra la 15enne e lo statunitense risalirebbe a pochissimo tempo fa. Tra di loro ci sarebbero intercorse delle chat aperte sui social network e lo scambio di file a luci rosse. Secondo i rilievi, l’uomo nascondeva i file proibiti inviati dalla minore (e forse anche da altre vittime) in un cloud e non in una sim o nella memoria del telefono. Per cui, quando gli sono stati sequestrati i due smartphone poco prima che potesse incontrare la ragazzina, non è stato semplice risalire alla cartella digitale. I dispositivi, infatti, sembravano essere puliti.
È stato necessario l’intervento dell’analista forense Luca Russo – chiamato dal pm Rosario Lioniello – per scovare i file del cloud. Qualche giorno fa, la decisione del 30enne di venire nella provincia dorica e alloggiare in una cittadina a sud Ancona. Stando ai riscontri investigativi, l’obiettivo era quello di passare del tempo con la minore adescata sul web. Niente di tutto questo è avvenuto grazie alla denuncia dei genitori e l’intervento dei carabinieri.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout