Il Passetto (ri)spegne di nuovo le luci: l’addio dell’ultima gestione

Il Passetto (ri)spegne di nuovo le luci: l’addio dell’ultima gestione
Il Passetto (ri)spegne di nuovo le luci: l’addio dell’ultima gestione
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Martedì 11 Febbraio 2020, 06:55

ANCONA -  Via tovaglie e posate. Il Passetto spegne le luci. Di nuovo. Anche la società Alba ha deciso di gettare la spugna nella gestione del ristorante acquistato a giugno 2011 dalla famiglia Virgili. «La decisione di chiudere ci è stata notificata stamattina (ieri, ndr) con posta elettrica certificata. Da giovedì i gestori liberano i locali - afferma Gabriele Virgili - Adesso? Non avremo fretta di ricollocare l’immobile, ci prendiamo tutto il tempo che servirà per poter affidare il ristorante all’altezza di questa struttura. Dovrà essere una scelta ponderata».

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Nel giro di poco più di tre anni il ristorante Passetto dunque conosce il secondo stop di gestori esterni alla famiglia Virgili. Un locale dal fascino indiscusso ma che ha rappresentato sinora una sfida ardua per chi ha tentato di imporre il nome del Passetto sul mercato enogastronomico della città e al di fuori dei confini del capoluogo. Restyling, rilanci, nuove gestioni e menù si sono arenate di fronte alla legge del mercato. A gettare la spugna questa volta la società Alba (il punto di riferimento e amministratore all’epoca della trattativa con Virgili era Vincenzo Aristide Di Salvo) che aveva riaperto i saloni del Passetto con un’attesa inaugurazione il 26 novembre 2018. 

«La location è eccellente, esclusiva più unica che rara, capace di attrarre turismo nazionale e internazionale in transito - aveva affermato pochi giorni prima dell’inaugurazione Di Salvo - ma, il Passetto per come lo penso io, anche secondo i racconti che mi sono stati fatti, deve essere anche un luogo per le famiglie. Un luogo di socialità. Deve essere a disposizione - aveva aggiunto l’amministratore - delle famiglie che vogliano passare qui per un’occasione o una festa e per il business della cantieristica e dell’indotto. Non ci sarà una criticità di accesso per quanto riguarda il prezzo, ma sarà data al cliente anche la possibilità di salire. In tutti e due i casi, non si transige sulla qualità. E la cantina deve essere di buona qualità e accessibile».
Ma nell’arco di quattordici mesi si è passati dai brindisi augurali a spegnere le luci dei saloni. E il Passetto è di nuovo in cerca di un gestore. Un locale prestigioso con un’eredità pesante. La torta nuziale, come gli anconetani chiamano da sempre Il Passetto, è stata costruita nel 1949 e da allora è diventato “il” ristorante, luogo eletto dei pranzi di famiglie patriarcali, di compleanni e lauree, di matrimoni, battesimi e nozze d’oro. 

Fino al 1973 il Passetto fu gestito dal fondatore Aldo Piermattei e dalla consorte Maria Tebaldi, che nel 1959 costruirono anche l’Hotel Passetto. Dal 5 novembre 1973 la gestione era passata ininterrottamente fino al 22 luglio 2010 al duo formato da Giancarlo Magnarelli e dallo chef Ideale Carini. Per salutare il gestore e lo chef fu organizzata una cena di gala con 170 vip. L’appuntamento divenne anche l’occasione per lanciare un appello per scongiurare la definitiva chiusura a cui sembrava destinato il locale. Nelle settimane successive rimbalzò anche l’ipotesi di veder trasformato il ristorante in sede di una banca. Idea spazzata via dalla proprietaria che attese l’offerta giusta. E dopo mesi di stop e trattative, l’imprenditore Massimo Virgili firmò la compravendita con Miranda Piermattei a giugno 2011. Per riuscire poi, superati gli ultimi ostacoli burocratici e un accurato restyling, ad inaugurare il ristorante il 21 giugno 2012 con la gestione di Simona Virgili. Una sfida portata avanti fino al febbraio 2016, quando la famiglia Virgili decise di chiudere il locale e avviare la trattativa per un nuovo gestore. 

Dopo diversi interessamenti la scelta era ricaduta sulla famiglia Carluccio che, dopo aver lasciato la gestione de La Terrazza al porto, si era lanciata nella sfida del Passetto.

Un’avventura iniziata sulle ali dell’entusiasmo a giugno 2016 quando la riapertura del ristorante era stata saluta dal brindisi di duecento persone. Banchetti di nozze ma anche ristorante per famiglie, proponendo la pizza accanto ai menù di pesce e di carne, e luogo di ritrovo per giovani. Scelte bocciate dal mercato tanto che a dicembre 2018 i Carluccio riconsegnarono le chiavi del ristorante alla famiglia Virgili. La quale aveva avviato una nuova ricerca di mercato sino alla decisione di affidare la nuova gestione alla società Alba. Che ieri con una mail ha virtualmente ridato le chiavi del ristorante alla famiglia Virgili.

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