ANCONA - Duomo e Passetto se la battono. Alla voce “esperienza imperdibile”, la superba chiesa romanica che domina il porto supera il tempietto, bianco e circolare, che s’innalza sull’Adriatico, là dove inizia a inerpicarsi il Monte Conero. Modificando l’angolazione, “monumenti da visitare”, la classifica s’inverte. Ma il fascino di Ancona resta intatto. Chi passerà per la Dorica è avvertito: non sarà più un turista per caso. E nel rimodulare la mappa dell’accoglienza, Valeria Mancinelli piazza i punti cardinali. «In questo anno, pur dentro l’emergenza della pandemia, abbiamo continuato a mettere la testa, le risorse e le persone anche per costruire la ripartenza».
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La sindaca prepara il terreno: «L’approccio del “futuro in corso”, che abbiamo applicato ad altri ambiti della nostra azione sulla città, è uno stile di governo che riguarda anche il turismo».
Duomo, Passetto e Mole Vanvitelliana sono tra i più gettonati. Le esperienze imperdibili di Portonovo e del Parco del Cardeto sono anch’essi luoghi del cuore. Per il tramonto, vale di nuovo la terna Duomo-Cardeto-Lanterna Rossa. Per l’alba, passa la coppia Passetto-Portonovo. Non manca il suggerimento: «Vedere il sole sorgere e tramontare sul mare». Per l’aperitivo, dal Faro a Marina dorica, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Lo scrigno segreto è la Selva di Gallignano. Da fare senza indugi sono le escursioni in barca, in canoa o a vela lungo la costa. Ma camminare nel Parco del Conero non è da meno.
Il sigillo su tanta beltà lo mette Paolo Marasca. Che dice: «Dopo aver preparato il prodotto, intervenendo sui beni e sui numerosi aspetti che devono permettere un’ampia fruibilità del capoluogo, oggi ci troviamo nella seconda fase. Un gruppo di lavoro, interno ed esterno all’Amministrazione comunale, ha il compito di scoprire e delineare il carattere di Ancona da visitare». L’assessore al Turismo passa all’azione: «Terremo conto del contributo prezioso dei cittadini per costruire itinerari e offrire spunti e suggerimenti ai turisti nel nuovo sito, che sarà rilasciato nel mese di giugno, e anche all’interno del piano di marketing della città».
E allora perdersi nei luoghi recuperati e negli ambienti riscoperti: la Scalaccia, la spiaggia della Vena, i resti delle mura romane in un vicolo di piazza del Papa, i graffiti d’autore. Per gli amanti dell’arte o della storia ci sono il percorso lottesco, dalla chiesa di San Domenico alla Pinacoteca, o la «passeggiata nel vero centro storico: partendo da piazza del Teatro, salendo verso via Gramsci, via Pizzecolli, e su fino al Duomo. E scendendo dal lato dell’anfiteatro». E da lì lasciar correre lo sguardo. Come da una terrazza del vecchio Faro. «Si vede Ancona com’è cambiata nel tempo, il Duomo dall’alto, la cittadella davanti. Si vede la stratificazione storica nel tempo. È il punto più bello da dove ammirare la città». Mai più turisti per caso.