Passetto, ma come ti sei ridotto? Il rione della fettina è diventato l'hotel dei clochard e il rifugio dei vandali

Passetto, ma come ti sei ridotto? Il rione della fettina è diventato l'hotel dei clochard e il rifugio dei vandali
Passetto, ma come ti sei ridotto? Il rione della fettina è diventato l'hotel dei clochard e il rifugio dei vandali
di Stefano Rispoli
4 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Aprile 2022, 05:30

ANCONA - C’è un altro grand hotel al Passetto. È molto meno lussuoso, anche se la vista non è niente male. Un albergo a zero stelle dove trovano riparo i clochard. Ieri ne sono stati allontanati due, piuttosto giovani, dell’Est Europa. Dormivano all’interno del tendone delle giostre, nella pineta.

Un materasso, delle coperte, alcune buste piene di cibo e vestiti: è ciò che si è trovato di fronte Gito Lantieri, dipendente del parco giochi, quando ieri mattina è andato al lavoro.

Ha scostato la tenda e si è imbattuto nei due giovani. «Mi hanno subito chiesto scusa - racconta -. Mi hanno detto: “Veniamo qui solo per dormire”. Io ho chiamato subito le forze dell’ordine perché pensavo si trattasse delle persone che la sera prima avevano fatto un caos, spaccando anche dei giochi». 

Il blitz

E invece no. Secondo la polizia, intervenuta al Passetto con gli agenti delle Volanti che si sono occupati di identificare e allontanare i due giovani senzatetto, sono altri gli artefici del blitz di due notti fa, quando un manipolo di giovani ha bivaccato tra i giochi per i bambini, danneggiandone un paio. Vandali e clochard: un binomio tremendo per l’immagine del “Rione della fettina” e del Passetto, luogo del cuore sulla cui rivalutazione il Comune ha investito tanto. Ma adesso è sicurezza che chiedono gli operatori per allontanare non solo i barboni, ma anche i ragazzini terribili. «Guardi qua, vengono a mangiare sul tavolo dell’hockey». Lantieri indica gli avanzi di cibo e i cartoni della pizza a terra. «Ci trovo lattine di birra e bottiglie di vino, ogni giorno: i giovani vengono qui per fumare e ubriacarsi. Il bello è che non possiamo nemmeno mettere le telecamere perché questo è un parco pubblico e c’è la privacy. Qualche settimana fa ho dovuto allontanare un gruppetto di pakistani che cercavano di rubare il martello da uno dei giochi: quando li ho ripresi e li ho minacciati di chiamare la polizia, mi hanno mandato a quel paese. Dicevano: “Siamo minorenni, non puoi farci niente”. Altre volte portano le casse acustiche e si mettono ad ascoltare la musica a tutto volume, qui davanti». 

I bulli 

«Martedì pomeriggio, invece, abbiamo dovuto chiamare di nuovo la polizia perché dei bulletti si sono messi a giocare a calcio all’interno della pista delle automobiline e non volevano andarsene: ma si può?», si chiede Danilo Battistoni, il titolare delle giostre del Passetto. La pineta è in mano a queste orde di adolescenti irrefrenabili, soprattutto adesso che sta arrivando la bella stagione. «Sinceramente siamo preoccupati per queste baby gang che girano in città - ammette Paola Mantini del bar Miramare -. Infatti con la titolare stiamo pensando di assumere una guardia giurata per il weekend perché di sera questa zona si riempie di ragazzini. Infatti stiamo molto attenti quando vendiamo alcolici, chiediamo sempre i documenti perché non vogliamo rischiare che si presenti al bancone qualche minorenne per un drink». I segni delle scorribande dei ragazzini sono ben evidenti sulle colonne del Monumento ai Caduti, di nuovo nel mirino dei writer scatenati: a pochi giorni dalla costosa pulizia eseguita dagli operatori di AnconAmbiente, sono ricomparsi sgorbi, scritte incomprensibili, citazioni di testi del trapper Sfera Ebbasta e perfino delle dediche d’amore in lingua russa. A dimostrazione della vocazione internazionale del Passetto che, proprio per questo, meriterebbe più rispetto. 

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