Passate le feste, arriva la gelata: i saldi non ingranano e l’asporto ha esaurito il suo slancio iniziale

Passate le feste, arriva la gelata: i saldi non ingranano e l asporto ha esaurito il suo slancio iniziale
Passate le feste, arriva la gelata: i saldi non ingranano e l’asporto ha esaurito il suo slancio iniziale
di Andrea Maccarone
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Mercoledì 27 Gennaio 2021, 06:30

ANCONA  - I saldi non ingranano. Affari a rilento. Colpa anche della zona arancione che impedisce l’afflusso da fuori Comune. La ristorazione continua a pagare il prezzo più pesante della crisi innescata dall’emergenza sanitaria. L’asporto, che sotto Natale stava sostenendo il business del settore, adesso comincia a battere la fiacca. Calano le ordinazioni, ma le spese fisse sono sempre lì, puntuali, a bussare alla porta. 

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E se il commercio di vicinato lancia il grido d’allarme ricorrendo ad organizzazioni spontanee fuori dai confini delle associazioni di categoria, i piccoli imprenditori delle gallerie commerciali non sanno più a quale santo appellarsi.

Si protrae, infatti, l’ordinanza che vieta l’apertura dei retailers nelle grandi superfici durante i festivi e i pre-festivi mettendo a rischio le imprese e i dipendenti. Affari al rallenty Dopo un Natale che lasciava ben sperare per la ripresa del commercio, gennaio ha inesorabilmente interrotto la progressione. I saldi vanno a rilento. Si vede poca gente in giro. Un domino che si riflette anche nel settore della somministrazione che registra un forte calo delle richieste d’asporto. 


Ma nonostante le congiunture tutt’altro che positive, c’è chi vuole guardare al futuro con ottimismo e addirittura investe e rilancia. Il negozio +39Store cambia location e si trasferisce in corso Garibaldi, negli ex locali della boutique Rocchetti. «Nel momento in cui il settore si muove col freno tirato, ho pensato che fosse il momento migliore per farsi notare e per promuovere la nostra attività – afferma Ashraf Azzazzy, titolare del negozio – se sarà una strategia azzeccata lo vedremo nei prossimi mesi». Intanto il commercio fa i conti con un avvio dei saldi tutt’altro che entusiasmante. 

«Sì, i saldi vanno a rilento – continua Azzazzy – sicuramente è calato il potere d’acquisto delle persone». Infatti anche la ristorazione lamenta un netto calo delle richieste di asporto. «Arrivano molte meno ordinazioni – afferma Francesco Pinna di Gnaogatti – a volte restiamo aperti per incassi che non coprono nemmeno i costi giornalieri. Lo facciamo solo per spirito di servizio e per mantenere un contatto con la clientela». 

La sensazione è che le imprese abbiano perso fiducia nelle associazioni di categoria. E allora cercano modi alternativi per fare pressione sulle istituzioni. Nascono come funghi movimenti alternativi a difesa del mondo del commercio, in particolare del settore legato al food and beverage. Ad Ancona sono i titolari del ristorante La Graticola Del Barbaro ad aver dato il via ad un gruppo di imprenditori locali che intende sottoscrivere un documento da sottoporre al governo regionale. «Le associazioni di categoria non sono riuscite a far valere le nostre istanze – dice Paolo Maiolini, titolare de La Graticola Del Barbaro – quindi procediamo per altre vie, ma sempre all’insegna della legalità». Parallelamente sbarca in città anche il movimento nazionale Mio Italia, e ad Ancona sono già due le attività che ne hanno preso parte: Rosa Food e La Graticola Del Barbaro. 


«Mi piace il modo pragmatico e concreto con cui il movimento sta affrontando le nostre problematiche – spiega Simone Boari – stiamo preparando una class action nazionale». I dannati del commercio Non c’è pace, poi, per i negozianti delle gallerie commerciali. Si protrae la restrizione che ne impone la chiusura nei giorni festivi e pre-festivi. Un’imposizione che sta mettendo in seria crisi il segmento imprenditoriale. 

«Forse non si rendono conto che fare del male a noi vuol dire anche mettere a repentaglio i dipendenti – sbotta Sonia Gerundini, titolare della gioielleria Sonia Gioielli all’interno del Centro Commerciale Conero – c’è un pregiudizio verso le nostre attività. Stiamo anche perdendo i nostri migliori clienti che cominciano a rivolgersi alla concorrenza».

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