Pasqua ad Ancona: zero eventi e serrata. Ping pong operatori-Comune: così mezzo centro resta chiuso

Pasqua: zero eventi e serrata. Ping pong operatori-Comune: così mezzo centro di Ancona resta chiuso
Pasqua: zero eventi e serrata. Ping pong operatori-Comune: così mezzo centro di Ancona resta chiuso
di Andrea Maccarone
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Domenica 9 Aprile 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 18:43

ANCONA - Tutto pronto per il weekend di Pasqua. O quasi. Perché buona parte delle attività del comparto food ha dato forfait. «I turisti non ci sono, non c’è giro. Non conviene stare aperti» afferma Michele Zannini, titolare del Caffè Giuliani. «Basta fare due passi in centro il giorno di Pasqua per rendersi conto - incalza Giordano Andreatini, titolare della Trattoria Clarice -. Noi staremo chiusi».

Il commercio neanche a dirlo: «Ci abbiamo provato una volta ad aprire a Pasqua, è stato un pianto - ribatte Giorgio Pavani, titolare della boutique Lay Line - .

Non basta tenere aperti i negozi, serve una strategia di turismo commerciale».

L’offerta 

Quello che lascia perplessi gli operatori è soprattutto la mancanza di un’offerta che possa attrarre pubblico da fuori città. «Il Comune avrebbe potuto organizzare qualcosa, una manifestazione, degli eventi - suggerisce Zannini -, e invece niente». Vero è che storicamente ad Ancona, per il ponte di Pasqua, non è mai stato fatto nulla. «Perché ci si accontenta di quel poco movimento che ci sarà» sospira Simone Boari, titolare di Rosa Food. Anche il risto-bar di corso Mazzini resterà chiuso per tutta la giornata di oggi. «Ma noi siamo aperti 360 giorni all’anno - tiene a precisare il titolare - un giorno di riposo fa bene anche al nostro staff». 

La replica 

C’è forse un problema di comprensione tra operatori e amministrazione cittadina. Perché se da una parte i gestori dei locali lamentano una mancanza di offerta capace di attirare la curiosità degli utenti, dall’altra il Comune mette sul piatto una serie di opportunità. «Intanto tutti i musei comunali sono aperti» replica l’assessore alla cultura Paolo Marasca, che va a spulciare una ad una le proposte: «In Pinacoteca c’è la mostra sul Maratti e una serie di workshop - elenca Marasca -, alla Mole oggi e domani si può andare a visitare la mostra “Pianeta Mare” di Arthus-Bertrand e Skerry». E ancora: «Il Museo Omero è aperto - prosegue l’assessore - e anche il Museo Archeologico. Insomma, non si può dire che sia tutto chiuso». Ma per rendere più accattivante l’attrattiva, gli operatori della città avrebbero forse preferito un evento tematico. «Per carità, tutto si può fare - ribatte Marasca -, ma è inutile organizzare un grande evento per portare gente in centro se poi i negozi restano chiusi». 

Le voci fuori dal coro 

Tra i tanti ristoratori che hanno optato per la serrata, c’è chi invece ha creduto che l’apertura pasquale fosse un’opportunità da sfruttare. «E infatti sono al completo sia a Pasqua che a Pasquetta - afferma Corrado Bilò, titolare della trattoria La Moretta -. Ho prenotazioni anche da fuori regione, sono miei clienti storici che approfittano di un weekend nella casa al mare dalle parti del Conero per venirmi a trovare». Altrimenti c’è anche chi ha una visione quasi idealistica: «Non mi sembra corretto chiudere tutto durante un periodo di festività - spiega Claudio Fusco, titolare del ristorante Amarcord -. Se viene gente da fuori e trova la città sbarrata è un pessimo biglietto da visita. Quindi noi staremo aperti a Pasqua e a Pasquetta». Scelta che, a quanto pare, ha premiato i due ristoratori. «Per domani (oggi per chi legge, ndr) abbiamo molte prenotazioni - continua Fusco -, mentre per il pranzo di Pasquetta le richieste stanno aumentando in queste ore». Dunque la sfida è cominciata. Lunedì sera si tireranno le somme e si capirà davvero chi avrà avuto ragione.

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