Ancona, sfregio al Parco del Conero
Una pista da motocross a Pietralacroce

Ancona, sfregio al Parco del Conero Una pista da motocross a Pietralacroce
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Mercoledì 27 Maggio 2015, 12:38 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 13:10
ANCONA - Realizza una pista da cross nel cuore del Parco del Conero e viene denunciato dalla Forestale. Nei giorni scorsi il personale del Comando Stazione Forestale del Conero ha denunciato alla Procura della Repubblica un cinquantaquattrenne del posto, per la realizzazione di una pista da motocross senza autorizzazione edilizia né paesaggistica a Pietralacroce di Ancona, nel Parco del Conero, e per la modifica dell’ambiente naturale protetto senza il nulla osta dell’Ente Parco. Infatti, già lo scorso mese di aprile il personale forestale si era recato nei pressi di un terreno sottostante Via Ciarafoni, ad Ancona, per verificare una segnalazione pervenuta dall’Ente Parco Regionale del Conero. Sul posto i Forestali hanno subito notato un tracciato in terra battuta lungo circa 280 metri, con una larghezza variabile da uno a due metri. Il percorso presentava variazioni plano - altimetriche significative, con alcune rampe realizzate mediante riporti di terreno e pneumatici fuori uso interrati. Inoltre, lungo il tragitto, erano state posizionate anche barriere di gommapiuma per proteggere eventuali malcapitati da cadute e collisioni contro gli alberi posti nelle immediate vicinanze. Il terreno è risultato catastalmente come “seminativo” ma, a causa dell’abbandono delle pratiche agricole, attualmente si presenta come “prateria parzialmente rinaturalizzata”, trovandosi nell’area vincolata del Parco Regionale del Conero: dalle attuali condizioni del terreno, si può presumere che il tracciato sia stato realizzato, almeno parzialmente, su una pista formatasi a seguito del ripetuto passaggio di mezzi agricoli, quando il fondo veniva utilizzato per fini produttivi. Dalle successive comunicazioni ricevute sia dall’Ente Parco Regionale del Conero di Sirolo (AN) sia dal Comune di Ancona, è stato poi confermato che l’indagato, uno dei proprietari del terreno, non aveva acquisito alcun titolo abilitativo alla realizzazione della pista da cross, come lo stesso titolare ha dichiarato agli Agenti del Corpo forestale dello Stato, comunicando la sua personale responsabilità nella realizzazione del tracciato. L’indagato rischia una incriminazione per abusi edilizi e paesaggistici e per violazione della Legge sulle Aree Protette del 1991.
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