Ancona, la parafarmacia è in cenere
C'è il sospetto dell'agguato di fuoco

La parafarmacia distrutta
La parafarmacia distrutta
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Lunedì 18 Febbraio 2019, 04:55

ANCONA - Notte di fuoco a Collemarino. Paura per una cinquantina di persone in fuga da ristoranti e bar per le fiamme che si alzavano in cielo e arrivavano a lambire la Flaminia. Disperazione per i titolari della parafarmacia carbonizzata dall’incendio divampato sabato sera, attorno alle 22: anni di sacrifici andati in fumo per ragioni ancora sconosciute. Gli inquirenti lasciano aperte tutte le ipotesi: il locale è stato posto sotto sequestro dai carabinieri del Norm e della stazione di Collemarino. L’ombra del dolo si staglia sui resti della Farmax, situata fra l’autoscuola Cantiani e un negozio di telefonia, nel parco commerciale di via Monsignor Bignamini. I vigili del fuoco, intervenuti con 14 uomini per 6 squadre, hanno impiegato più di un’ora per domare le fiamme, fino a notte fonda hanno messo in sicurezza i locali circostanti, verificato eventuali cedimenti strutturali e ricercato elementi che potessero spiegare l’innesco. Fondamentale sarà il sopralluogo in programma questa mattina con i carabinieri. Si partirà da zero, ricostruendo le tracce dell’incendio che potrebbe essersi sviluppato per cause accidentali (un corto circuito?) o dolose. Nessuno ha notato movimenti strani, la speranza è nelle telecamere delle altre attività commerciali. I testimoni hanno sentito un boato, le vetrate abbattute nei due ingressi, anteriore e posteriore, della farmacia, fanno pensare a una deflagrazione dovuta forse all’esplosione di bombolette spray o prodotti chimici infiammabili. Carabinieri e finanzieri hanno interrogato i titolari della Farmax, il dottor Nicodemo Ferraro e il figlio, originari della Calabria. «Avevo finito di sistemare il locale intorno alle 21», mentre racconta quest’ultimo, gli occhi lucidi e la voce rotta dal dolore osserva i resti dell’attività. «Stavo cenando a casa, mi hanno avvertito e mi sono precipitato qua. Un disastro, sei anni di sacrifici in cenere.

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