Covid, l'Area Vasta 2 agli ospedali: «Stop alla chirurgia ordinaria e alle attività ambulatoriali non urgenti»

Ambulanze al pronto soccorso di Torrette
Ambulanze al pronto soccorso di Torrette
di Stefano Rispoli
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Giovedì 11 Marzo 2021, 06:10

ANCONA - Stop a tutte le attività ambulatoriali programmate e procrastinabili. Sospese le attività chirurgiche ordinarie, ambulatoriali e day surgery, ed eccezione di quelle oncologiche, urgenti e di traumatologia ortopedica. Riduzione al minimo volume delle attività di libera professione intramoenia, con la possibilità lasciata ai singoli medici di sospenderle totalmente. E il mantenimento delle attività ambulatoriali di riabilitazione solo per i pazienti post traumatici. 

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Sono le linee guida urgenti stabilite dall’Area Vasta 2 «al fine di garantire la migliore assistenza possibile ai pazienti Covid». Il provvedimento, alla luce dell’emergenza pandemica e dell’impennata dei contagi (ieri saliti a 358), è stato imposto dal direttore dell’Av2 Giovanni Guidi a tutti gli ospedali della provincia, con una durata di 15 giorni, anche se la decisione è soggetta «a nuova valutazione e rimodulazione sulla base dell’andamento epidemiologico».
A Torrette già da giorni si era stabilito di tagliare l’attività chirurgica non urgente e quella medica programmata.

Tuttavia, l’attività ambulatoriale per ora è salva. «Riducendola non libereremmo comunque risorse sufficienti e allungheremmo ulteriormente le liste d’attesa: in questo momento possiamo evitarlo, anche se navighiamo a vista e potremmo rivedere la decisione in funzione della pandemia - spiega Antonello Maraldo, direttore amministrativo degli Ospedali Riuniti -.

Quello che abbiamo scelto di fare è attivare 6 posti in più di terapia intensiva, portati a 25 con l’interessamento della Divisione di Rianimazione». Ma anche quelli sono già quasi esauriti: ieri ce n’era solo uno libero. « Inoltre, abbiamo deciso di incrementare progressivamente i posti letto del reparto Cov4 di 12 unità ordinarie e/o di 6 unità intensive, da 36 a potenziali 48, con la regola per cui un posto semintensivo equivale a due posti ordinari come impiego di personale», aggiunge Maraldo.  


Un assetto a fisarmonica, descritto in un’apposita delibera pubblicata dagli Ospedali Riuniti, che devono però fare i conti con la carenza cronica di personale. Servono infermieri. Su 74 nominativi scelti dalla graduatoria del concorso Asur e interpellati per un contratto a tempo indeterminato, solo 45 hanno accettato l’incarico, di cui 6 erano già impiegati all’ospedale regionale. I termini scadono il 15 marzo e ora si cerca di accelerare il percorso delle assunzioni. Resta alta l’emergenza al pronto soccorso, dove ieri c’erano 23 pazienti Covid in attesa. «Mai vista una situazione così critica - ammette Maraldo -, i posti letto sono finiti, speriamo che l’emergenza si stabilizzi, altrimenti saremmo costretti a compiere scelte che comporterebbero ulteriori sacrifici per l’attività ordinaria». 

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