ANCONA - Reparti Covid pieni e letti di terapia intensiva tutti occupati. Torrette è soldout. L’ospedale regionale, travolto dall’ondata pandemica, si prepara all’ennesimo taglio. A rischio c’è il blocco operatorio, con conseguente ridimensionamento dell’attività chirurgica: proprio ciò che si voleva (e si doveva) evitare.
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La decisione non è stata ancora presa, ma è nell’aria.
Con 28 posti su 29 (è libero solo quello della Tipo) occupati in terapia intensiva, il passo successivo sarà una sua ulteriore estensione. Da 19 si è passati a 29 e adesso l’unità di crisi di crisi di Torrette ipotizza di salire a 34. L’altra emergenza riguarda l’area subintensiva: servono urgentemente nuovi spazi. Ma ampliare le aree Covid comporterà effetti collaterali molto sgraditi: un ulteriore taglio all’attività chirurgica, già in parte ridotta.
Attualmente a Torrette si stanno perdendo 18 sedute operatorie a settimana, pari a quasi il 20%. Tradotto: 36 interventi chirurgici in meno ogni sette giorni. È la conseguenza della decisione di rinviare tutto ciò che non è urgente tra visite, esami diagnostici e interventi programmati ma procrastinabili. In proiezione, si calcola una perdita di 300 interventi nei prossimi due mesi, ma la stima peggiorerà notevolmente se davvero si dovesse arrivare ad intaccare il Blocco operatorio.
La morsa del Covid non si allenta. Nelle ultime 24 ore sono morte altre 9 persone residenti nella provincia di Ancona: il più giovane aveva 52 anni e viveva a Fabriano, la più anziana era una 91enne di Cerreto d’Esi. Hanno perso la battaglia anche due jesini di 82 e 83 anni, una 83enne di Filottrano, un 73enne di Sirolo e tre anconetani: un uomo di 77anni e due donne di 86 e 77. Sempre critica anche la situazione all’Inrca con 51 anziani ricoverati, mentre al Salesi i bambini con il Covid sono 3 più 3 donne in gravidanza. E sono sempre numerose le persone in isolamento o in quarantena: sono 9.640 nella provincia, tra cui 224 operatori sanitari.