ANCONA - Quasi cento dipendenti, tra medici e infermieri, fuori causa per colpa del Covid. Numeri impietosi che fotografano l’emergenza, a Torrette come al Salesi. Il personale decimato rischia di mandare in crisi il sistema, già sotto pressione per l’afflusso considerevole di pazienti infettati e per le terapie intensive al limite della capienza. All’ospedale regionale l’obiettivo è attivare 5 nuovi posti di intensiva entro metà mese, ma i buoni propositi si scontrano con la realtà, fatta di contagi in continua crescita e quarantene diffuse.
«Nelle prossime due settimane si prevede un’ulteriore contrazione del 15%, quindi arriveremo a una riduzione del 25-30% dell’attività chirurgica - spiega il professor Marco Di Eusanio, direttore della Cardiochirurgia di Torrette -. Ciò significa ritardo nella cura dei pazienti cardiopatici, allungamento delle liste d’attesa e un peggior servizio che offriamo. Si ripete esattamente quello che era avvenuto nelle precedenti ondate, anche se con numeri più contenuti: vorremmo recuperare il terreno perduto e invece dovremo accumulare ulteriore ritardo. A fronte di 25-26 interventi programmati a settimana, nel periodo pre-Covid, siamo scesi a 18-19». Chiaramente verrà sempre garantita l’urgenza e l’attività non procrastinabile. «Avrà priorità il paziente in condizioni cliniche peggiori - conclude Di Eusanio -, ma in ambito cardiovascolare rimandare non è mai un bene».
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