ANCONA - Lunghe file alla cassa e in accettazione, attese fino a tre ore per effettuare gli esami diagnostici e in qualche caso tutto rinviato a data da destinarsi per indisponibilità dei macchinari. Il black out elettrico avvenuto ieri mattina agli Ospedali Riuniti di Ancona ha creato non pochi disagi all’utenza, che se a volte ha reagito facendo buon viso a cattiva sorte, in altre ha dimostrato di non averla presa proprio bene, arrivando perfino ad alzare la voce.
La mammografia
«Mia moglie aveva appuntamento per una mammografia alle 9, ma è riuscita a farla soltanto adesso che è mezzogiorno passato – riferisce un signore di Casette d’Ete -.
Infatti chi aveva preso giusto un paio d’ore di permesso dal lavoro, non potendo attendere, si è visto costretto a rinunciare, e questo ha creato un po’ di agitazione.
Cosa pure accaduta a quelli che sono stati mandati via perché il macchinario necessario per l’esame cui dovevano sottoporsi era stato fermato in via precauzionale. Si è trattato soprattutto di persone in attesa di fare un Tac, in quanto, spiegano i tecnici dell’ospedale, un eventuale nuovo blackout durante l’esecuzione dell’esame avrebbe potuto rovinare il tubo radiogeno. Alcuni, poi, non avrebbero gradito vedersi passare avanti persone che si erano prenotate al momento, dopo che i computer erano tornati in funzione. Le code, infatti, si sono formate più che altro perché il blackout ha mandato in tilt tutto il sistema informatico.
«La mancanza di corrente è durata non più di una quindicina di minuti e i nostri gruppi elettrogeni sono stati avviati immediatamente – fanno sapere dall’ospedale -, ma lo sbalzo di tensione ha fatto saltare i server, ai quali ci vuole un po’ di tempo per ripristinarsi, e tutto ciò è successo proprio nel momento in cui stava partendo l’attività agli sportelli».
Le file sono state, dunque, una naturale conseguenza. L’imprevisto e le successive proteste avrebbero però anche mandato in confusione alcuni addetti. «Non sapevano più che pesci prendere e in un paio di casi si sono sbagliati a restituire i documenti» dice il signore di Casette D’Ete. Ma dopo circa un’oretta tutto è tornato alla normalità, tanto che alle 11 e 30 di code già non c’era più traccia.
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