I sindacati di Torrette alzano la voce: «Dipendenti stremati dal blocco ferie e dai super turni». L'ospedale: «Aperti al dialogo»

L'ospedale di Torrette
L'ospedale di Torrette
di Michele Rocchetti
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Giovedì 10 Febbraio 2022, 02:30

ANCONA - «Vogliamo un confronto vero con l’Azienda per dare risposte concrete ai dipendenti, stremati da blocco delle ferie e straordinari». «Il dialogo non è mai mancato. Comprendiamo la stanchezza generata da questo lungo periodo di stress e non lasceremo nulla di intentato per essere a fianco dei nostri operatori che sono riusciti a superare le fasi più dure della pandemia e a salvare tante vite». Questo il botta e risposta avvenuto ieri tra la Rsu degli Ospedali Riuniti di Ancona e il direttore generale dell’azienda, Michele Caporossi.

Sullo sfondo l’estromissione dalla conferenza, indetta dalla Rsu, del direttore amministrativo degli Ospedali Riuniti Antonello Maraldo, che aveva chiesto di poter partecipare come uditore. «Invece di chiedere di partecipare alla conferenza - hanno puntualizzato i rappresentanti sindacali - il direttore amministrativo avrebbe fatto meglio a organizzare un incontro urgente per darci conto del piano assunzioni, del piano di stabilizzazione del personale precario e delle criticità riorganizzative legate alla quarta ondata della pandemia». 


I membri della Rsu hanno innanzitutto detto di non essere stati messi al corrente di quante prestazioni aggiuntive siano state richieste al personale nel 2021 e se queste siano veramente dovute al Covid o non piuttosto all’ormai cronica carenza di personale. «Se il numero fosse tale da essere andati a esaurire il fondo straordinario, questo significherebbe che per pagare le prestazioni aggiuntive si è andati a intaccare il fondo produttività, quando già il salario accessorio è il più basso di tutte le Marche e questo crea la fuga di personale verso altre regioni dove viene pagato meglio e dove i contratti sono più lunghi».

Ma la fuga può esser indotta anche dalle condizioni di lavoro.

In particolare dal blocco delle ferie, che non si sa se sarà fino alla fine dell’emergenza o fino all’assunzione di nuovo personale. Perché il dubbio è sempre quello. Il super lavoro si deve alla pandemia o alle carenze di organico? La Rsu propende più per la seconda ipotesi. Perciò chiede almeno di procedere alla stabilizzazione del personale precario, per cui il bando è uscito a novembre e ancora non è stata pubblicata la graduatoria. 


«Se mi avessero fatto partecipare alla conferenza avrei potuto chiarire subito alcuni punti - sostiene Maraldo. - Per esempio che per gli straordinari abbiamo speso 50mila euro in meno dell’anno scorso e che il piano di stabilizzazione, che prevede l’assunzione di 15 persone in dirigenza e 39 nel comparto, è in corso di approvazione da parte della Regione. Quanto al blocco delle ferie, lo abbiamo evitato sia in estate che a Natale, ma solo a febbraio abbiamo avuto 430 dipendenti postivi al Covid, cosa dovevamo fare? In ogni caso da settembre con il comparto ospedaliero abbiamo fatto una riunione al mese, 12 riunioni in totale se consideriamo anche quelle con dirigenza medica, università e dirigenza amministrativa, più almeno altri 8 incontri coi sindacati regionali. Non mi sembra proprio che manchi il confronto».

Intanto a Torrette si continua a morire di Covid. Martedì in rianimazioni è deceduto un uomo di 68 anni originario di Rapagnano, in provincia di Fermo, affetto da malattie pregresse e non vaccinato. E ieri, dei 103 posti dedicati alla cura del virus tra via Conca e Salesi, 91 erano ancora occupati: 75 a Torrette e 16 al pediatrico.

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