ANCONA - Si sono dovute separare al Pronto soccorso. La bambina, 9 anni. E la mamma a cui, probabilmente, ha trasmesso il Covid proprio la figlia che era stata contagiata nell’ambito di un focolaio scoppiato a scuola. Un arrivederci doloroso. E una promessa alla piccola: «Tranquilla, ci vediamo presto». Per la donna, alle prese con una forma più grave di infezione da cui è scaturita una sospetta polmonite, si è reso necessario il ricovero all’ospedale regionale di Torrette.
La sua bambina, invece, è asintomatica. Il problema è che la mamma non sapeva a chi affidare l’amore della sua vita, costretta all’isolamento perché positiva al Covid. «Potete assisterci entrambe?», ha chiesto al personale medico. Purtroppo ricoverare mamma e figlia nello stesso reparto era impossibile, a maggior ragione perché la bambina non presentava sintomi particolari.
L’emergenza dell’epidemia ha costretto l’Azienda ospedaliera di Torrette a rivedere l’organizzazione interna. In Pronto soccorso, l’area Covid è stata ampliata fino a 6 posti letto più 2 attivabili all’occorrenza. Altri 8 posti di terapia intensiva sono stati invece allestiti nella Rianimazione, come ha annunciato ieri l’assessore regionale Filippo Saltamartini. Salgono così a 28 le postazioni dedicate ai malati di Covid a Torrette (più 2 al Salesi), tutte finanziate e realizzate in attuazione del Dl 34.
La situazione all’ospedale, secondo l’ultimo bollettino della Regione, è questa: 3 persone sono ricoverate in terapia intensiva e 23 nelle Malattie infettive. A queste si aggiungono la 14enne in gravi condizioni nella Rianimazione del Salesi (soffre di altre patologie), una donna in Ostetricia e 5 bambini in Pediatria, sempre al Salesi, più 3 anziani contagiati dal Covid, in cura all’Inrca.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout