L'eccellenza dell'Oncologia di Torrette, la professoressa Berardi premiata dal capo dello Stato: è Cavaliere dell'Ordine al merito

La professoressa Rossana Berardi
La professoressa Rossana Berardi
di Stefano Rispoli
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Venerdì 8 Aprile 2022, 06:10

ANCONA - «Gentilissima Professoressa, mi è gradito comunicarle che il signor Presidente della Repubblica le ha conferito la onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. Con vive felicitazioni, Darco Pellos». La firma è quella del prefetto. La destinataria è la professoressa Rossana Berardi, docente di Oncologia medica e direttrice della Clinica oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona.

 
Ha ricevuto ieri la lettera che annuncia l’ambito riconoscimento. «So da dove nasce questo graditissimo conferimento» sorride la dottoressa, senza nascondere la soddisfazione.

L’iniziativa è di un paziente che ha seguito prima della pandemia: ha voluto segnalarla alla prefettura per ringraziarla del sostegno e dell’impegno con cui la professoressa e la sua équipe si sono presi cura di lui e della moglie. Un gesto di gratitudine che deve aver colpito anche il presidente Mattarella.

«Quando ci prendiamo cura dei nostri pazienti, professione e affettività si mescolano - spiega la Berardi -. Voglio ringraziare il precedente prefetto D’Acunto e quello attuale, Pellos, per aver sostenuto la mia candidatura. Questo riconoscimento è davvero un onore per me». Autrice di ricerche e studi, la professoressa Berardi è anche fondatrice e direttrice del Centro regionale di alta specializzazione in Genetica oncologica. La sfida per il futuro è proprio la ricerca.

«Abbiamo lanciato i primi protocolli con i farmaci agnostici, molecole jolly che colpiscono le mutazioni espresse dalla malattia - spiega -. Continueremo a lavorare per identificare nuovi bersagli per terapie innovative». 
Ricerca. Ma soprattutto cura dei pazienti. Che la pandemia non ha scalfito. «Sono stati due anni difficili, ma non ci siamo mai fermati con le nostre terapie salvavita - evidenzia -. Certo la situazione non è stata semplice e non lo è tuttora perché il Covid continua a circolare e colpisce operatori e pazienti. Ma ora ci troviamo a fronteggiare un’altra emergenza: quella della guerra. Abbiamo trattato il primo paziente oncologico proveniente da Kiev, prima ancora che venissero avviati i corridoi umanitari. Purtroppo, vista la situazione, ci aspettiamo altri pazienti dall’Ucraina, ma noi siamo pronti ad accoglierli e a fornire loro le cure più adeguate». 

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