Ancona, donna uccisa e marito ferito
La figlia: "Non doveva finire così"

Ancona, donna uccisa e marito ferito La figlia: "Non doveva finire così"
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Sabato 21 Novembre 2015, 09:22 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 12:20

ANCONA - Dopo l'interrogatorio nella notte la figlia sedicenne di Roberta Pierini, la donna uccisa ad Ancona dal fidanzato della ragazza, che ha ferito gravemente anche il marito Fabio Giacconi, è stata sottoposa a fermo di polizia per concorso nell'omicidio.

"Quando Antonio ha sparato sono rimasta impietrita: non doveva finire così. Eravamo andati dai miei per un chiarimento...". Queste le parole della ragazzina davanti al magistrato minorile. "Dopo ho seguito Antonio perchè avevo paura".

«Adesso Antonio dove lo portano? Io non voglio andare dai miei parenti, mi vergogno». La madre morta, il padre in fin di vita, ma la sedicenne fermata ieri ad Ancona per l'omicidio insieme al fidanzato è sembrata non rendersi conto fino in fondo della gravità dei fatti. Lo riferisce il difensore, l'avv.

Paolo Sfrappini.

«Come sta papa?». È la domanda che la sedicenne fermata per l'omicidio della madre e il ferimento del padre, ha fatto ripetutamente durante l'interrogatorio.

Io la pistola non l'ho toccata, non so Antonio dove l'aveva presa» ha detto ancora durante l'interrogatorio davanti al pm dei minori Anna Weger. La giovane è stata sottoposta già ieri alla prova dello Stub, che confermerà o meno la sua versione dei fatti. «Siamo entrati in casa dei miei insieme, c'è stata una discussione», che poi è degenerata, e il fidanzato avrebbe estratto l' arma uccidendo Roberta Pierini e ferendo il marito, Fabio Giacobbi.

Ritrovata anche la pistola calibro 9 utilizzata dal ragazzo, Antonio Tagliata, 18 anni, fermato ieri. La ragazza, interrogata nella caserma dei carabinieri di Ancona dal pm dei minori, è in stato di fermo con l'accusa di concorso nell'omicidio della madre e nel tentato omicidio del padre, ferito da più colpi di pistola e ricoverato in gravissime condizioni nell'ospedale di Torrette.

La relazione dei due ragazzi era avversata dai genitori della studentessa, il padre sottufficiale dell'Aeronautica militare, la madre impiegata, e la folle vendetta sarebbe scaturita proprio da questi ripetuti contrasti familiari. I due coniugi, entrambi di 49 anni, sono stati aggrediti da Tagliata in casa, un appartamento al terzo piano di via Crivelli, una zona tranquilla a due passi dal centro.

Era presente anche la sedicenne, fuggita poi con l'assassino a bordo di uno scooter. I due sono stati ritrovati 4 ore dopo da una pattuglia dei carabinieri nella stazione ferroviaria di Falconara. Agli investigatori sono apparsi «confusi», frastornati, e Tagliata ha avuto anche un lieve malore. Poi, nella notte, gli interrogatori dei magistrati inquirenti, mentre il Ris completava i rilievi sul luogo del delitto.

"Era glaciale", nessun pianto, nessuna dichiarazione di pentimento. Così ha affrontato l'interrogatorio davanti al procuratore dei minori la sedicenne di Ancona accusata di aver partecipato in concorso con il fidanzatino diciottenne, Antonio Tagliata, all'omicidio della madre e al ferimento del padre, che ostacolavano la loro storia d'amore.

La ragazzina è stata sentita alla presenza dell'avvocato, nella Caserma dei carabinieri: l'interrogatorio si è concluso alle quattro e trenta di stamani, poi è scattato il fermo per concorso in omicidio e tentato omicidio. Tagliata, a quanto si è appreso, avrebbe confessato di essere l'autore della sparatoria, ma i rispettivi profili di responsabilità sono ancora da stabilire con certezza.

Si sa che i due ragazzi avevano voluto incontrare i genitori di lei, Roberta Pierini e Fabio Giacconi, per un "chiarimento", forse un tentativo di convincerli a lasciarli andare a vivere insieme. Poi l'ennesima lite, e la tragedia.

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