ANCONA- Caos parcheggi e strage di multe: oltre cento al giorno, in media. Una stangata quotidiana per i furbetti (o i distratti?) della sosta, che anche ieri hanno assediato il centro per la festa di Ognissanti. Auto ovunque: sui marciapiedi, in prossimità degli incroci, sulle strisce pedonali. E, ovviamente, pure sugli spazi destinati ai veicoli guidati dalle persone con invalidità. Non c'è rispetto per nessuno nella giungla cittadina, dove ogni giorno - specialmente in occasione delle feste - si ripropone la caccia al parcheggio, una competizione senza regole, dove vince (si fa per dire) chi riesce a posteggiare il più vicino possibile al negozio, alla banca o alle poste, evitando la multa. Ma il berretto giallo è sempre in agguato, pronto a far svolazzare l'odiato verbale sul parabrezza. Eppure gli anconetani non rinunciano alla tradizione: sembrano accettare di buon grado il rischio di pagare una sanzione piuttosto che servirsi, ad esempio, dei parcheggi a pagamento o scambiatori, come quello degli Archi.
Raffica di verbali
I numeri non mentono.
Il risultato
Risultato: dall'inizio dell'anno i vigili hanno fulminato 1.018 automobilisti per aver posteggiato sui marciapiedi, 1.389 sul carico/scarico, 1.788 vicino agli incroci, 306 sulle strisce pedonali, 354 sulle aree riservate ai bus e 354 sui box invalidi. «Chi dice che vogliamo fare cassa si sbaglia di grosso: se davvero fosse questo l'obiettivo, organizzeremmo i servizi in maniera ben diversa - spiega Liliana Rovaldi, comandante della Polizia locale -. Nessun accanimento contro i cittadini, anzi: vorremmo arrivare al punto di non dover più multare nessuno. Ma è impossibile perché la gente, purtroppo, tende a non rispettare le regole». Molti continuano a pretendere di parcheggiare davanti al negozio per non fare due passi a piedi. Eppure ci sono i parcheggi scambiatori, come quello degli Archi, che andrebbero sfruttati di più. E allora - conclude la comandante Rovaldi - è inutile imprecare se poi ci si trova una multa sul parabrezza. Bisognerebbe imparare tutti ad essere più disciplinati alla guida, soprattutto per rispetto degli utenti deboli, come i pedoni, i disabili o le mamme con i passeggini».