La vendetta dei bulli scatenati, Far west in piazza del Papa: «La polizia non ci fa paura, siamo i padroni, vi uccidiamo»

La vendetta dei bulli scatenati, Far west in piazza del Papa: «Siamo i padroni, vi uccidiamo»
La vendetta dei bulli scatenati, Far west in piazza del Papa: «Siamo i padroni, vi uccidiamo»
di Stefano Rispoli e Claudio Comirato
4 Minuti di Lettura
Domenica 3 Ottobre 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 16:16

ANCONA - Ci sono le immagini delle telecamere della Prefettura, quelle dei locali e pure alcuni video girati con i cellulari. C’è il racconto dei testimoni, quello delle vittime. E pure un selfie di gruppo pubblicato su Instagram, poco prima del raid in piazza del Papa.

La polizia ha avviato le indagini, gli 11 operatori della piazza sono pronti a sporgere denuncia, qualcuno l’ha già fatto ieri in questura: hanno le ore contate i bulli che l’altra notte hanno trasformato il salotto della città in un ring senza regole. 

Il caos 

Calci, pugni, colpi proibiti, lancio di sgabelli, tavoli e fioriere: un Far West. Almeno cinque persone sono finite all’ospedale, selvaggiamente picchiate l’altra notte da una banda composta da una ventina di giovani bellicosi, tutti ubriachi, poco più che maggiorenni (tra loro anche alcune ragazzine). Risiederebbero fra Torrette e Falconara. Anconetani, sì, ma anche italiani di seconda generazione, nati da famiglie nordafricane, sudamericane e dell’est Europa. In piazza del Papa tutti sanno chi sono: quando arrivano, generalmente a fine serata, c’è da aver paura perché cercano appositamente il pretesto per scatenare il caos: chi reagisce alle provocazioni viene preso di mira e pestato senza pietà. 
Il solito copione è andato in scena nella notte tra venerdì e sabato, poco prima delle 2.

I bulli, su di giri per l’alcol o chissà quale sostanza, si sono presentati al bistrot Vagamondo. Hanno preso delle sedie del locale e si sono messi seduti a bere birre acquistate altrove. Le due titolari li hanno ripresi, invitandoli ad andarsene anche perché stavano chiudendo. Non l’avessero mai fatto. Sono volati insulti, minacce. Hanno preso le sedie e le hanno scaraventate a terra, rompendone un paio. Poi se la sono presa con alcuni clienti che hanno provato a farli ragionare. 

La provocazione 

Il casus belli è stato creato ad arte: i bulli, alcuni incappucciati, hanno mandato avanti un loro amico disabile, che ha cercato apposta la rissa. Come è stato raggiunto da uno schiaffo, è scoppiato il putiferio. «Avete picchiato il nostro amico, adesso vi uccidiamo», urlavano. E giù pugni e calci agli avventori del locale. Ad uno hanno spaccato una sedia in testa. A un altro hanno rotto il naso con un cazzotto. La maxi rissa ha coinvolto almeno una ventina di giovani, tra cui il fidanzato di una delle titolari del Vagamondo e il gestore di un altro pub della piazza, vittima di un agguato in piena regola: l’hanno colpito alle spalle e hanno infierito contro di lui anche quando era a terra, indifeso. Uno dei feriti, sanguinante, si è barricato all’interno del Vagamondo. I bulli, con una rabbia cupa dipinta negli occhi, non hanno desistito. «La piazza è nostra, la polizia non ci fa niente: vieni fuori, ti ammazziamo!» gridavano, lanciando sgabelli e tavoli contro la vetrata del bistrot. Un finimondo. 

I soccorsi 

Le ambulanze del 118 e le pattuglie di polizia e carabinieri sono intervenute a sirene spiegate. Nel fuggi fuggi, gli aggressori sono spariti nel nulla, ma hanno lasciato tracce indelebili nelle telecamere della piazza e nella memoria degli smartphone: rintracciarli non sarà un’impresa. Tra i feriti, un 26enne è stato portato a Torrette dalla Croce Gialla per le conseguenze di una sedia che l’ha raggiunto alla testa. Altri due giovani hanno passato la notte al pronto soccorso. Ma c’è chi ha preferito, vista la tarda ora, tornare a casa per farsi refertare il giorno seguente. La polizia, che conduce le indagini, sta completando gli accertamenti. Raccolte le testimonianze, si passerà alle denunce: i bulli non dovrebbero avere scampo. 

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