Ancona, «non fa per te, lascialo»: botte
e inseguimenti al fidanzato della figlia

Ancona, «non fa per te, lascialo»: botte e inseguimenti al fidanzato della figlia
di Federica Serfilippi
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Martedì 16 Luglio 2019, 05:40

ANCONA - I genitori non approvano la relazione che la figlia da poco maggiorenne stringe con un ragazzo di 20 anni. Le chiedono più volte di chiudere, ma l’amore e l’intesa tra la coppia sembra essere più forte di ogni proibizione.

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E allora, per troncare quel rapporto che proprio non s’ha da fare, i familiari della giovane, 40enni anconetani, passano alle maniere forti. Stando alle risultanze investigative, avrebbero fatto di tutto per rendere la vita impossibile al “genero” tanto odiato: pedinamenti, minacce e persino botte.
 
L’inferno vissuto dal ragazzo è terminato nelle ore scorse, quando gli agenti della Squadra Mobile hanno notificato ai suoceri il divieto di avvicinamento alla vittima. Secondo la misura cautelare firmata dal gip Sonia Piermartini su richiesta dal pm Rosario Lioniello non dovranno neanche mettersi in contatto con il 20enne, residente ad Ancona. Sulla coppia pende una doppia denuncia: stalking e lesioni personali in concorso. In almeno due occasioni hanno spedito il ragazzo in ospedale. La vicenda trae origine da tre denunce presentate tra il mese di gennaio e maggio dal 20enne a seguito delle intimidazioni e delle lesioni ricevute da parte dei genitori della fidanzata. Pacificamente tra i giovani era nata una simpatia ricambiata, con lo scambio di messaggi d’amore, regali e frequenti uscite insieme. 
Eppure, la relazione non sarebbe proprio andata giù ai due 40enni, spaventati da un possibile allontanamento da loro della figlia. Tra le paure, anche il sospetto che la 18enne potesse essere indotta ad atti non del tutto consapevoli, anche di natura sessuale. Nel corso delle indagini condotte dagli investigatori guidati dal vice questore Carlo Pinto, sono state raccolte le dichiarazioni della vittima e i referti del pronto soccorso di Torrette. In una circostanza avvenuta all’inizio di maggio, la coppia di genitori avrebbe pedinato il giovane sul bus per poi aggredirlo. Secondo quanto raccontato dal 20enne, il suocero gli ha scagliato un calcio, fratturandogli la mano destra, con prognosi di 30 giorni.
Un altro episodio di violenza è dato fine maggio ed è avvenuto in strada, nel centro cittadino. Il 20enne ha raccontato di essere di nuovo stato aggredito dalla coppia e, in particolare, dalla madre della fidanzata con schiaffi e graffi alle braccia e al volto. Tutto ciò quando il ragazzo portava ancora il gesso alla mano, ferita nella precedente occasione. Anche per questo secondo agguato, era dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso, con prognosi di 5 giorni. Era stato dimesso con cinque giorni di prognosi. Dopo quest’ultimo episodio sono accelerate le indagini della Squadra Mobile, che hanno portato poi il gip a firmare il divieto d’avvicinamento.

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