Addio guerriero Nicholas, campione
di vita e sport: lascia un grande vuoto

Addio guerriero Nicholas, campione di vita e sport: lascia un grande vuoto
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Martedì 5 Dicembre 2017, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 10:59

ANCONA - Se ne è andato in punta di piedi, lasciando attorno a lui solo il rumore del silenzio e delle lacrime commosse. Sono quelle che da sabato pomeriggio piangono gli amici, i compagni di classe e i parenti di Nicholas Candi, 19enne anconetano scomparso all’ospedale di Torrette dopo una malattia contro cui lottava da poco meno di un anno. 

L’ha affrontata senza paura, come un guerriero che giorno dopo giorno scende in campo contro la battaglia della vita. Alla fine, però, il male è riuscito a sopraffare quel ragazzo che nel suo cuore aveva racchiuso il sogno di sfondare nel mondo della ginnastica artistica. Nicholas era un atleta della Giovanile Ancona, squadra con cui aveva guadagnato una promozione in serie A2 nazionale nel maggio 2016. A stringersi in un cordoglio senza fine non è solo lo sport marchigiano, ma anche tutto il liceo artistico Edgardo Mannucci, la scuola che Nicholas ha frequentato fino alla fine con impegno e dedizione, le stesse caratteristiche che lo hanno guidato durante i suoi successi sportivi. Nonostante la malattia, il giovane era riuscito a diplomarsi lo scorso settembre, solamente pochi mesi dopo essersi sottoposto a una delicata operazione chirurgica per debellare la malattia. La paura non l’ha mai fermato. Nemmeno quando, nel gennaio scorso, aveva saputo che la sua vita sarebbe purtroppo cambiata.

 

 


Una doccia gelata nel pieno della sua giovinezza e dell’esplosione nel mondo della ginnastica. L’anconetano ha cercato di sconfiggere il terrore passo passo, stringendo i denti e rispondendo alle difficoltà con la grinta e l’amore dei suoi cari, tra cui quello della fidanzata Veronica, anche lei ginnasta. Ha continuato a studiare (anche dal letto d’ospedale) ad andare avanti e sperare in un futuro lontano dalla malattia. A luglio sembrava che il peggio fosse passato, tanto che Nico – come lo chiamavano gli amici e i compagni di classe del Mannucci – si era messo sui libri per prendere il diploma ed era tornato in palestra, agli ordini del coach Riccardo Pallotta, quello che lo aveva portato nel campionato nazionale di serie A2 di ginnastica artistica. 

Un traguardo per un ragazzo che all’epoca non aveva neppure 18 anni ma capace di disegnare esercizi precisi ed eleganti nella specialità delle parallele. Pochi mesi fa, la seconda doccia gelata e una battaglia più dura della prima. Questa volta, il campione non ce l’ha fatta. Il suo sorriso si è spento all’ospedale di Torrette, gettando nello sconforto papà Franco, mamma Sabrina, il fratello Mattia e tutti i cari. C’era una folla, ieri pomeriggio nella chiesa delle Grazie, a ricordare chi ha stretto i denti con un coraggio encomiabile, arrendendosi solo alla fine a un male più grande di lui.
Il 22 dicembre avrebbe compiuto 20 anni. 

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