ANCONA - Ucciso dalla droga, donerà gli organi. E’ l’ultimo gesto d’amore di Andrea F., il 45enne anconetano che si è arreso ieri dopo aver lottato per tre giorni contro gli effetti di un’overdose letale. Era in coma da sabato scorso, quando è stato trovato privo di sensi nei bagni pubblici di piazza d’Armi. Nelle ultime ore il suo quadro clinico aveva dato lievissimi segnali positivi, seguiti, però, da un drastico peggioramento. Di fronte all’assenza totale di funzioni cerebrali, ieri mattina alle 10,30 il collegio medico convocato dalla direzione ospedaliera di Torrette ha avviato la procedura per l’accertamento di morte cerebrale, ufficializzata dopo le sei ore di osservazione. Il fratello e i familiari, con un gesto di grande generosità, hanno dato l’assenso alla donazione degli organi, possibile, sia pure in casi limitati, anche per persone tossicodipendenti. Le procedure di espianto sono cominciate nella notte.
La droga torna a uccidere. Una piaga senza fine. Anche stavolta è stata fatale un’iniezione di eroina, forse tagliata male o forse troppo pura, come avviene sempre più spesso nel mondo dello spaccio, con i pusher che, per fidelizzare i clienti, per qualche decina di euro in più garantiscono uno sballo assoluto. A volte mortale. Indaga la Squadra Mobile dorica, che ha prelevato campioni della sostanza stupefacente per analizzarla e cercare di risalire allo spacciatore che potrebbe averla venduta al 45enne. Preziose saranno le testimonianze degli amici che erano con lui, in quel maledetto sabato pomeriggio, nei pressi dei bagni pubblici di piazza d’Armi, abituale luogo di ritrovo per tossici. Sono stati loro a lanciare l’allarme quando si sono accorti che Andrea era crollato a terra e non respirava più. L’hanno trascinato fuori e hanno provato a rianimarlo, in attesa dell’arrivo dei soccorritori che hanno compiuto un mezzo miracolo, riuscendo a far ripartire il suo cuore dopo quasi un’ora di massaggio cardiaco, eseguito dal medico del 118 con l’assistenza del personale della Croce Rossa. Poi la corsa disperata all’ospedale e il ricovero d’urgenza nella clinica di rianimazione. Le sue condizioni sono apparse subito critiche. L’attività cerebrale era fortemente compromessa. E dopo l’illusione di un possibile miglioramento, ieri purtroppo si è arreso definitivamente.
Muore dopo l'agonia per overdose
Andrea 45 anni dona gli organi

di Stefano Rispoli
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Mercoledì 9 Gennaio 2019, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 18:30
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