Msc Splendida, la nave più grande mai vista nel porto dorico: «Ora le opere per rafforzare il legame con la città»

Un brindisi sul pontile della Msc Splendida con vista duomo
Un brindisi sul pontile della Msc Splendida con vista duomo
di Stefano Rispoli
3 Minuti di Lettura
Lunedì 14 Giugno 2021, 15:20

ANCONA - Tuffi in piscina con vista duomo, brindisi sul diciottesimo pontile con affaccio sul golfo dorico. Ma anche escursioni a terra, rigorosamente nella “bolla” sociale in modo da escludere ogni possibilità di contagio, per ammirare le bellezze della città o alla volta di Senigallia e della riviera del Conero. La più grande nave mai approdata ad Ancona ieri mattina alle 8 ha attraccato alla banchina 26 per la prima di 15 toccate estive: è la Msc Splendida, con i suoi 333 metri di lunghezza e 67 di altezza, 138mila tonnellate di stazza, 1.637 cabine, 25 ascensori, 4 piscine, 20 bar, 6 ristoranti, 2mila mq di Spa e 71 suite di lusso. Una città galleggiante, capace di accogliere 1.370 membri dell’equipaggio e 3.274 passeggeri, al momento ridotti del 30% per le norme anti-Covid. 

 
Un migliaio gli ospiti saliti sabato a Trieste - dopo tampone negativo, ripetuto 4 volte nell’arco della crociera - arrivati ieri mattina nel porto dorico, prima della partenza pomeridiana Dubrovnik e, a seguire, Bari, Corfù, Spalato e di nuovo Trieste.

Ogni domenica la Splendida, una delle navi più lussuose della Compagnia con le sue scalinate in cristallo Swarowski e arredi chic, farà scalo ad Ancona perché, come ha sottolineato Stefania Vago, lady Msc, «la nostra famiglia ha un legame profondo con questa città e questo territorio». Eppure il capoluogo ha seriamente rischiato di perdere le crociere per la seconda estate di fila, tant’è che all’inizio la tappa dorica era stata esclusa da ogni itinerario. «Poi, sapendo che la Compagnia aveva necessità di portare una nave più grande, ci siamo messi all’opera per trovare una soluzione alternativa e consentire l’ormeggio: un lavoro di squadra di tecnici, Regione, amministrazione comunale e comunità portuale», ha evidenziato il contrammiraglio Enrico Moretti, comandante del porto, nella tradizione cerimonia del “Maiden call” celebrata ieri con le principali autorità. Il ritorno di Msc non è solo uno spot per il territorio, ma una prospettiva di crescita biunivoca. La Compagnia, infatti, punta a fare di Ancona il suo “home port” e ha presentato una domanda di concessione per 25 anni in due fasi: dal 2022 per l’attracco nell’area demaniale da 3.630 mq della banchina 15 e nell’area da 1.730 mq occupata dalla tensostruttura oggi usata come terminal crociere. Nella seconda fase la concessione riguarderà i 7.400 mq del banchinamento da effettuare, a carico di Ap, sul fronte esterno del molo Clementino (da qui a 5 anni, investimento di 22 milioni) per la realizzazione di una stazione marittima, finanziata da Msc, su una superficie di 2.600 mq, con l’offerta di un canone da 50mila euro all’anno e 30 centesimi per passeggero. A regime, il movimento stimato al molo Clementino sarà di 350-400mila croceristi a stagione. «Tornare ad Ancona con una nave così grande è un segnale di grande fiducia sulle potenzialità del territorio - ha spiegato Leonardo Massa, managing director di Msc -. Nel nostro futuro c’è Ancona, ma le infrastrutture e il collegamento con ferrovia e aeroporto diventano elementi strategici imprescindibili del nostro piano di sviluppo industriale». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA