Movida da brividi. Michela Rossi e la sera choc alla Banchina: «Mille ragazzini senza freni hanno sfondato l’ingresso»

La banchina, l'area per la movida aperta al porto di Ancona dall'imprenditrice Michela Rossi
La banchina, l'area per la movida aperta al porto di Ancona dall'imprenditrice Michela Rossi
di Peppe Gallozzi
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Martedì 15 Giugno 2021, 05:10

ANCONA - «Sabato sera ho spento io la musica alle 23, in anticipo rispetto a quando previsto. C’erano mille ragazzini che hanno sfondato gli ingressi e sono entrati, non potevamo più andare avanti in quelle condizioni». A parlare è la titolare della “Banchina”, l’imprenditrice anconetana Michela Rossi, che ha ripercorso quanto accaduto nel weekend all’esterno del suo locale nel porto antico. 

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Lo stop 
La serata è stata stoppata in anticipo a causa dello sforamento del numero massimo consentito, anche in relazione allo sfondamento del cordone di sicurezza operato da due ondate di giovanissimi. «La serata è filata tranquilla fino alle 22 - dice Michela -. A un certo punto sono arrivati questi ragazzini, la maggior parte non sobri. Inizialmente non li abbiamo fatti entrare presidiando gli ingressi. Poi li hanno sfondati e sono entrati. A quel punto non potevo far altro che spegnere la musica, chiudere i bar e allertare polizia e guardia di finanza per garantire il deflusso perché il problema più grande è all’interno del porto ancor prima che nel mio locale. Sono rammaricata perché voglio sano divertimento, non queste cose». 


L’appello
Secondo la titolare della Banchina il problema va ricercato altrove: «La sicurezza, che è stata rafforzata rispetto alla data di apertura di inizio giugno, era disposta su tutti i lati e inoltre avevamo anche la guardia giurata armata. Ma non si può fare un discorso deterrente, anche parlare di manganelli e reparti speciali della polizia serve a poco. Il problema è nell’educazione delle persone».

Nello specifico: «Noi proponiamo una musica di qualità, abbiamo un’area meravigliosa e questo progetto è stato concepito per 700 persone. Di più non ne possiamo fare entrare. Faccio appello alle persone perché sono loro che devono sapersi divertire, così ci rimettono tutti e non va bene». Analizzando questi primi 12 giorni della Banchina, le difficoltà non sono mancate ma secondo la direzione la situazione è ancora recuperabile.

Ovviamente, con l’aiuto di tutti. «Ci sono persone che vengono nel mio locale solo per piantare grane, io non voglio perdere il mio target, la mia gente, chi ci tiene. Potevano esserci anche i poliziotti in anti-sommossa, quelli sarebbero tornati ugualmente. Non chiedo niente alle istituzioni, mi hanno sempre supportato in ogni passo che ho compiuto. Non c’è bisogno di lanciare appelli, solo di rispettare le regole e divertirsi in modo sano».

Non manca anche un riferimento alle polemiche circa l’età ammessa all’ultima serata: «Sabato il limite era di 23 anni e all’ingresso un minimo di selezione l’abbiamo fatta. Il buttafuori ha il potere discrezionale in quel momento. Under 23 che sono entrati? Sicuramente non li abbiamo fatti entrare noi - conclude Michela -, se lo hanno fatto non erano in regola, ma ripeto: erano centinaia a correre all’interno ad un certo punto». 

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