ANCONA - La Curva Nord perde un altro fratello. Si è spento nelle ultime ore Giovanni Micucci, 53 anni, titolare della pescheria nel centro di Agugliano e grandissimo tifoso dell’Anconitana. Alcuni mesi fa aveva scoperto un male terribile, spietato, contro cui ha lottato come un leone. Ma i medici dell’ospedale di Torrette non hanno potuto salvarlo.
Giovanni era un arcarolo vero e il suo sangue era blu come il mare e biancorosso come i colori della sua squadra del cuore, un amore infinito per l’Ancona che in gioventù l’aveva portato a seguirla assiduamente, ogni domenica, in casa e in trasferta, con gli amici della Pista e di Archi Group. Era un fedelissimo: sempre presente allo stadio, fiero della sua travolgente passione calcistica.
Da ragazzo era stato anche un giocatore di talento. Faceva l’attaccante, era arrivato a giocare alla Civitanovese, ma la sua carriera si è interrotta sul nascere, anche per motivi di lavoro. Appartaneva a una delle più conosciute famiglie di pescatori. Ogni mattina andava a prendere il pesce fresco raccolto dal fratello per portarlo ad Agugliano, dove era titolare di una storica pescheria del centro. Non aveva figli, ma lascia la moglie con cui ha condiviso l’ultimo tratto della sua vita, spenta troppo presto da un male spietato.
«Continuerò a guardarti, ad amarti e a venerarti come un fratello minore perché è quello che sei stato per me ed è quello che continuerai ad essere per sempre», scrive il cugino Mario Luciani su Facebook, dove gli ultras della Nord, che ieri hanno esposto uno striscione in suo onore, lo ricordano con un post denso di commozione: «Fiero come pochi, al fianco degli amici di sempre - scrivono -.