Addio Giancarlo, odontotecnico con la passione del calcio: l'ex arbitro sconfitto dal Covid

Giancarlo Barducci aveva 73 anni
Giancarlo Barducci aveva 73 anni
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 3 Febbraio 2021, 06:15

ANCONA - Ha lottato per settimane contro il Covid, ma il suo cuore non ha retto all’atroce battaglia. Il virus e le sue complicanze si sono portati via Giancarlo Barducci, stimato odontotecnico anconetano. Aveva 73 anni ed era molto conosciuto anche nel mondo del calcio: ex “fischietto” negli anni ‘80, era un apprezzato osservatore arbitrale. Ha smesso di combattere contro il Covid ieri mattina: era ricoverato da oltre un mese nella rianimazione dell’ospedale di Torrette. Lascia il figlio Stefano, dentista, e la moglie Dalila. 

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Barducci aveva cominciato l’attività come titolare di laboratorio nel 1974.

Ha trattato e curato migliaia di anconetani nel suo studio di via Matteotti, a due passi dall’ex ospedale Umberto I. Socio fondatore dell’Aitlo e dell’Antlo (l’Associazione nazionale titolari di laboratorio odontotecnico), era socio attivo dell’Aiop, l’Accademia italiana di odontoiatria protesica di cui, per il biennio 1999-2000, è stato anche presidente della sezione odontotecnica. Inoltre, era socio della Iaed, l’Accademia italiana di odontoiatria estetica e socio effettivo dell’associazione Amici di Brugg. Nel corso della sua carriera ha maturato grande esperienza nelle riabilitazioni protesiche su denti naturali e su impianti, oltre ad aver approfondito ampie conoscenze nel campo delle ceramiche prive di metallo, partecipando allo sviluppo di alcuni materiali oggi molto diffusi nel mercato.

Proprio l’esperienza accumulata negli anni l’ha portato a presenziare a un’infinità di corsi e congressi, in Italia e all’estero. Era arrivato ad illustrare le sue tecniche di lavoro perfino negli States, alla Louisiana University di New Orleans. I risultati dei suoi studi sono condensati in una lunga serie di articoli e pubblicazioni comparsi su prestigiose riviste nazionali e internazionali. Ma Barducci era anche altro. Adorava i suoi cani, era un amante degli animali. 


Ed era un grande appassionato di calcio. Nel 1971 conseguì il patentino di arbitro, per motivi di lavoro si dimise, per poi rientrare nell’Aia Marche nel 1980, sostenendo il corso d’abilitazione per una seconda volta. Ha diretto centinaia di partite fino alle massime categorie regionali e vanta una serie di designazioni come guardalinee nei campionati nazionali. Terminata la carriera in campo, si è dedicato a quella di osservatore, senza mai lasciare il mondo degli arbitri.

«Sei stato , sei e sarai sempre un faro per tutti gli arbitri che hai visionato e che continuerai a visionare dal cielo - è il ricordo di Carlo Ridolfi, presidente regionale dell’Associazione italiana arbitri -. Persona unica, profondo, colto, ironico come pochi ne abbiamo conosciuti. Affermato odontotecnico, hai girato il mondo con il tuo lavoro, facendo convegni ma mai tralasciando la passione arbitrale. Hai partecipato anche alle ultime elezioni della sezione di Ancona, la tua sezione. Purtroppo questo Covid ti ha strappato alla vita terrena: continua a vegliare su di noi dandoci i giusti consigli come ha sempre fatto. A nome di tutta la regione, ti mando un grande è commosso abbraccio. Ciao amico mio». I funerali si terranno domani pomeriggio nella chiesa di San Domenico. 

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