Molestie a un’ospite della Caritas: la donna era nel letto con il figlio

Molestie a un ospite della Caritas: la donna era nel letto con il figlio
Molestie a un’ospite della Caritas: la donna era nel letto con il figlio
di Federica Serfilippi
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Martedì 16 Marzo 2021, 08:40

ANCONA  - Alle prime luci dell’alba, ospite della Caritas, si era intrufolato nel letto di una donna e aveva strusciato le sue parti intime su di lei, coricata su un fianco e accanto al figlioletto. È con l’accusa di violenza sessuale che rischia di finire a processo un cittadino croato di 60 anni.

L’uomo, subito dopo le molestie, era stato denunciato dalla vittima, una senegalese di trent’anni più giovane.

Entrambi, a fine dicembre 2018, erano ospiti di una struttura gestita dalla Caritas di Senigallia. Ieri mattina, neltribunale di Ancona, si è tenuta l’udienza preliminare nei confronti del 60enne, difeso dall’avvocato Michele Zuccaro. Il gup Francesca De Palma avrebbe dovuto decidere su un eventuale rinvio a giudizio. 


Ma è stato tutto rinviato al 17 maggio per rinotificare l’atto di citazione all’imputato, nel frattempo tornato di nuovo reperibile dopo un periodo in cui di lui si erano perse le tracce. Stando all’ipotesi accusatoria, all’alba del 22 dicembre del 2018, l’uomo aveva lasciato la sua stanza – all’interno della struttura assistenziale – per intrufolarsi furtivamente in quella dove dimorava una famiglia senegalese, composta dalla 30enne, il marito e il loro figlioletto. Si erano trasferiti alla Caritas perché la loro casa era stata dichiarata – a causa di alcuni danni subiti – momentaneamente inagibile. Quella mattina, il letto era occupato solo dal bimbo e dalla denunciante. 

Il 60enne si sarebbe adagiato sotto le coperte, strusciandosi addosso alla donna, distesa su un fianco. In un primo momento, in uno stato di dormiveglia, la vittima non aveva capito che accanto a lei ci fosse uno sconosciuto. È quando si è voltata che aveva preso coscienza delle molestie subite dal 60enne. Le urla della donna, poi, avevano attirato l’attenzione degli operatori della struttura, intervenuti immediatamente per fermare i presunti abusi contestati dalla procura. Il croato sostiene di aver lasciato la sua stanza e di aver poi perso l’orientamento, capitando casualmente nella camera della famiglia senegalese, entrando in quello che pensava fosse il suo letto. 

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