Mole, boulevard, Verrocchio:
l’incubo dei cantieri a ostacoli
Ritardi, errori e ditte in fuga

Mole, boulevard, Verrocchio: l incubo dei cantieri a ostacoli. Ritardi, errori e ditte in fuga
Mole, boulevard, Verrocchio: l’incubo dei cantieri a ostacoli. Ritardi, errori e ditte in fuga
di Andrea Maccarone
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Giovedì 16 Marzo 2023, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 15:18

ANCONA Ritardi, contenziosi, solleciti, ricorsi. I cantieri infiniti sono il frutto di una serie di problematiche che imprigionano i lavori fino, in certi casi, a farli saltare. Su tutti quello del restyling delle ultime due ali della Mole Vanvitelliana, rimaste incompiute a causa della risoluzione del contratto tra Comune e impresa: la Emaprice Spa di Bolzano che, tra l’altro, ha presentato istanza di concordato al tribunale fallimentare di Treviso. 


L’impasse

Risultato: il rifacimento della Mole è fermo da 15 mesi, dopo che l’impresa avrebbe eseguito solo un 39% dei lavori previsti.

Il Comune dovrà riappaltare il cantiere, con tutti i tempi tecnici del caso, e in più l’impresa ora chiede circa 2,5 milioni di euro di risarcimento al Comune, che invece ne esige 5 anche per i danni d’immagine. Ad aver pesato sulle vicissitudini del cantiere una serie di fattori avversi: uno che ha messo in crisi un po’ tutte le opere in corso tra il 2021 e il 2022 è stato il Covid. Poi è arrivata la tempesta perfetta del caro energia e del caro prezzi sulle materie prime.

La tempesta perfetta

«Tutto ciò ha contribuito a provocare seri ritardi nella prosecuzione dei lavori» spiega l’ingegnere Alessia Del Mastro, direttore dell’Ance Ancona, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili. «In alcuni casi le stazioni appaltanti hanno concesso delle proroghe. In altri hanno proceduto direttamente con l’applicazione delle penali, se non addirittura con la rescissione dei contratti». Come avvenuto, infatti, per i lavori di realizzazione della scalinata del Guasco, che collegherà via Birarelli con via Pizzecolli. Il progetto, approvato a luglio del 2019 e affidato a giugno 2020, è andato incontro ad una serie di vicende rocambolesche che hanno portato alla rescissione del contratto a giugno dell’anno scorso. Poi si è arrivati ad un accordo transattivo tra il Comune e la ditta appaltatrice, che ha portato alla ripresa dei lavori a ottobre 2022 e ora l’opera dovrebbe vedere la luce il prossimo 10 aprile. Non va meglio nemmeno o per il terminal all’ex Verrocchio: il nuovo traguardo è previsto per la primavera, ma non sarebbe dovuto andare oltre il 2022. Per non parlare della scuola Savio: un altro supplizio. L’opera da 2 milioni era stata appaltata nel 2019. Poi una serie di contratti saltati e riaffidati. Ora c’è l’impegno da parte dell’impresa di consegnare il corpo D entro maggio per consentire il trasferimento dei bambini della scuola per l’infanzia Sabin, dove dovranno partire i lavori di demolizione e ricostruzione. Insomma, un percorso a ostacoli che, tra proroghe, solleciti, tira e molla di ogni genere, ha imbrigliato i cantieri in vicende infinite. 

La beffa 

Poi, quando l’opera viene terminata, c’è il rischio della sorpresa: quella che è emersa sulla balaustra di via XXIX Settembre dopo le prime piogge. La verniciatura si è sbriciolata. Che sia stato utilizzato un materiale non adeguato? «Dubito che l’impresa abbia risparmiato sui prodotti - dice la direttrice dell’Ance Ancona - ma può succedere che per velocizzare l’esecuzione si risparmi sui tempi di produzione. E’ probabile che la verniciatura non sia stata fatta nei tempi consoni e quindi non abbia aderito bene. In ogni caso siamo ancora in un momento particolare per le imprese, dove lo scenario per il 2023 si presenta incerto».

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