Tuffi e tintarella, estate infinita sulla Riviera del Conero: «Che peccato non poter usare i lettini»

Tuffi e tintarella, estate infinita sulla Riviera del Conero: «Che peccato non poter usare i lettini»
Tuffi e tintarella, estate infinita sulla Riviera del Conero: «Che peccato non poter usare i lettini»
di Michele Rocchetti
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Mercoledì 26 Ottobre 2022, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 19:15

ANCONA - Gente che prende il sole e fa il bagno, ristoranti affollati e campeggi che continuano ad accogliere turisti stranieri. Siamo quasi a novembre, ma grazie al bel tempo e alle alte temperature delle ultime settimane, quella di quest’anno, per gli operatori di Ancona e della Riviera del Conero, sembra essere un’estate senza fine. 

L’idea

Tanto che qualcuno per il futuro lancia l’idea di una stagione balneare prolungata fino al ponte di Ognissanti. «Quando c’è il sole, Portonovo è ancora piena di gente che viene per una passeggiata – riferisce Marcello Nicolini del ristorante Il Leghetto -, ma c’è pure chi decide di fare un tuffo.

L’altra mattina, verso le 11, in acqua ci saranno state quindici persone». I bagnanti sono soprattutto stranieri (tedeschi, francesi, austriaci, belgi) che alloggiano negli alberghi di Portonovo ancora aperti (qualcuno chiuderà a fine mese, altri a fine anno) o in camper, mentre i passeggiatori arrivano da Ancona e provincia, ma anche da Umbria, Lazio ed Emilia Romagna. E alla fine tutti si ritrovano da Marcello a mangiare un bel tagliolino di pesce o una grigliata mista. «Questi giorni stiamo lavorando piuttosto bene, sia nei weekend che in mezzo alla settimana – continua Nicolini -. A pranzo mettiamo ancora i tavoli fuori, ma viene abbastanza gente anche la sera». Marcello resterà aperto fino al 6 novembre, per poi riaprire sotto le festività natalizie. 

L’anticiclone 

Il ristorante dello stabilimento Il Cucale di Numana sarà invece aperto ancora un weekend per poi concedersi qualche mese di meritato riposo. Ma anche in questo caso l’ottobrata è stata molto positiva. «Lo scorso anno era andato meglio settembre, questa volta ottobre – racconta Davide Bilò -. Tutto dipende dal tempo. Noi siamo attrezzati anche per quando fa freddo, però è naturale che se è caldo e il tempo è bello c’è più gente. A inizio mese c’è stato pure qualche cliente che ci ha chiesto in prestito una sedia a sdraio per stare un’oretta al sole». Ombrelloni e lettini sono invece dovuti rimanere in magazzino perché le normative locali impongono la chiusura degli stabilimenti balneari il 30 settembre. Ma, considerato il caldo eccezionale dovuto all’anticiclone africano, c’è qualcuno che propone l’allungamento della stagione fino al 1° novembre. «Sono anni che chiediamo la destagionalizzazione – dice Anna Paola Guagenti dello stabilimento Da Romano di Palombina – e questa volta ci sarebbe andata a pennello. Ogni giorno la spiaggia è piena di gente in costume. Noi li accogliamo al ristorante, che è aperto tutto l’anno, e mettiamo loro a disposizioni i nostri bagni e le nostre docce, ma è un peccato non poter utilizzare il resto delle attrezzature». Secondo Luca Paolillo, titolare della stabilimento Taunus di Marcelli e presidente dell’Associazione bagnini Riviera del Conero, non è tutto così semplice: «La destagionalizzazione è giustissima, ma non può essere portata avanti soltanto dagli stabilimenti balneari - dice -. Bisogna coordinarsi per far sì che insieme a noi siano aperti anche i bar, i negozi, l’edicola, il tabacchi. Magari a turno: un anno uno, un anno un altro. Altrimenti non arriva gente a sufficienza per sostenere i costi aggiuntivi, che riguardano soprattutto il personale».

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