Il Mercato ittico ora si apre alla città: bando per il restyling, anche un ristorante con vista Mole

Il rendering del nuovo Mercato ittico
Il rendering del nuovo Mercato ittico
di Massimiliano Petrilli
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Venerdì 8 Gennaio 2021, 06:10

ANCONA - Uno spazio moderno e funzionale alle necessità del mondo della pesca e della città. Il tempo degli studi è terminato e il progetto per la ristrutturazione del Mercato ittico al Mandracchio può passare alla fase dell’appalto. Serviranno due anni di lavori dal momento in cui sarà consegnato l’appalto da 2,6 milioni, ma la strada del rinnovamento è tracciata. 

 
A distanza di due anni dal primo incarico affidato al raggruppamento temporaneo di professionisti Acale srl, Gea società cooperativa e Acale studio associato di Ancona oggi l’Autorità portuale presenterà ufficialmnete il progetto di ristrutturazione del Mercato ittico, edificio a firma del grande architetto del Novecento italiano, Gaetano Minnucci. Il progetto esecutivo era arrivato negli uffici dell’Ap a inizio agosto, era stato poi sottoposto alla Conferenza dei servizi (di cui fanno parte anche Comune di Ancona, Sovrintendenza, Asur) e ora può scattare la gara d’appalto per affidare i lavori di restyling entro l’anno. «La riqualificazione dell’edificio del Mercato - si legge nella relazione che accompagna il progetto esecutivo - diverrebbe il primo impulso per il recupero della zona del Mandracchio che, a sua volta, agirebbe come stimolo per la valorizzazione del vicino quartiere degli Archi», dove proprio nelle ultime settimane sono stati avviati i lavori di restyling previsti dal Bando periferie. Il restyling prevede un investimento di circa 2,6 milioni di euro, già disponibili, compresi gli 850 mila euro arrivati grazie a un bando della Regione Marche per la modernizzazione delle infrastrutture per la pesca, che utilizza le risorse del Feamp-Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca. L’obiettivo del recupero è di utilizzare l’immobile non solo per poche ore durante l’asta del pesce e attività connesse, ma di ristrutturare e qualificare l’edificio «ammodernando lo spazio per l’attività di vendita dei prodotti ittici e prevedendo la creazione di aree con funzione ricreativa e turistica così da poter utilizzare il mercato ittico durante l’arco di tutta la giornata. Un luogo della memoria e del lavoro da vivere ogni giorno come comunità, proiettato nel futuro» è stato sottolineato sin dall’inizio dall’Ap. Funzioni plurime previste nel progetto che contempla la possibilità di realizzare un’area da dedicare subito alla ristorazione con un locale affacciato sulla Mole e con vista sul Guasco. Con la possibilità, con un successivo intervento, di ammirare il panorama da un terrazzo open space.
Per l’esecuzione delle opere sono previsti 24 mesi, tenendo conto della necessità di non chiudere il mercato durante i lavori.

Le opere «maggiormente interferenti con le attività del mercato dovranno essere eseguite durante il periodo di fermo pesca (estivo, ndr), altre invece saranno eseguite nel mese di gennaio, altre ancora in un periodo di 90 giorni a cavallo del fermo pesca». Per quanto riguarda «le attività eseguite nel corpo edilizio che ospita i box pescatori si prevede la loro temporanea delocalizzazione nell’area ex fiera». Il recupero ha inoltre un’anima green visto che prevede anche interventi per l’efficientamento energetico e il potenziamento della sicurezza dell’edificio. Non solo. «Rientra nella problematica del degrado - si legge nella relazione - l’inquinamento ambientale generato dal Mercato ittico che consuma ogni giorno circa 3-4mila cassette di polistirolo non riciclabili». Da qui l’input a prevedere un locale di lavafggio di cassette solo in plastica.

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