Mense, la grande torta contesa. Ma il Tar non concede lo stop

Mense, il maxi-appalto conteso. Ma il Tar non concede lo stop
Mense, il maxi-appalto conteso. Ma il Tar non concede lo stop
di Lorenzo Sconocchini
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Mercoledì 30 Settembre 2020, 09:29 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 08:07

ANCONA  - Già da lunedì pranzi e merende preparati dalla ditta Dussmann vengono serviti a oltre 2.700 scolari delle materne ed elementari, in porzioni già pronte da consumare sui banchi mono-posto, perché i protocolli anti-contagio sconsigliano di radunare i bambini nei refettori.


 
Ma l’appalto da 6,2 milioni per il servizio di ristorazione scolastica, aggiudicato il primo settembre dal Comune di Ancona all’impresa milanese per i prossimi tre anni, è ancora in teoria sub judice per un ricorso al Tar della ditta seconda piazzata, la Ladisa di Bari, che ha gestito il servizio in regime di proroga fino al marzo scorso, prima che il lockdown svuotasse le scuole. La holding pugliese della ristorazione, oltre 100 milioni di fatturato e 3.200 dipendenti, nel ricorso al Tribunale amministrativo delle Marche chiede di annullare anzitutto la determina dirigenziale di aggiudicazione definitiva alla Dussmann Service Srl dell’appalto per il servizio di ristorazione scolastica, ma prende di mira anche la determina con cui il Comune ha prorogato il servizio alla Ladisa fino al 31 luglio «omettendo - si legge nel ricorso - di considerare il periodo di sospensione del servizio stesso disposto a cagione della emergenza Covid-19».

Laudisa nel ricorso, dai contenuti per il momento ancora generici, contesta la riconsegna d’urgenza dei locali pretesa dal Comune e il fatto che vi sia stata una rettifica in corso di gara. E chiede di subentrare alla Dussman nell’appalto come seconda piazzata, annunciando anche nei confronti del Comune una richiesta di ristoro dei danni «anche in considerazione della perdita di chance e delle spese di partecipazione alla gara». Ma dopo una prima sospensione di efficacia degli atti di appena 48 ore a inizio settembre, strettamente necessaria per acquisire una relazione di chiarimenti dall’amministrazione comunale, il Tar ha poi respinto la richiesta di misura cautelare presentata dai legali di Ladisa per congelare tutto in attesa di un’udienza nel merito, sospendendo l’efficacia degli atti impugnati. Almeno a prima vista, secondo il Tribunale presieduto dal giudice Sergio Conti, il ricorso non presenta «profili di fondatezza tali da giustificare una prognosi favorevole in sede di merito» e per questo «nel bilanciamento dei contrapposti interessi, allo stato va data prevalenza all’interesse pubblico al rapido avvio dell’esecuzione del presente appalto con l’aggiudicataria Dussmann Service Srl». L’unica concessione dei giudice alla Laudisa riguarda la richiesta dei ricorrenti, accolta, di avere dal Comune l’offerta tecnica di Dussmann Service e altri atti della procedura di gara. Per ora il Tar non ha fissato nemmeno un’udienza per la trattazione nel merito del ricorso, aspettandosi da Laudisa la «presumibile proposizione di motivi aggiuntivi» all’esito della visione dell’offerta tecnica del concorrente primo piazzato.

Il bando europeo del Comune di Ancona per il nuovo appalto triennale della ristorazione scolastica in 40 plessi tra materne ed elementare prevedeva una base di gara di 6,7 milioni. Il capitolato d’appalto proponeva parametri migliorativi, rispetto al precedente bando, sull’utilizzo minimo di personale da impiegare, sia per garantire la qualità del servizio, sia per evitare sovraccarichi di lavoro al personale impiegato. La ditta aggiudicatrice dell’appalto è tenuta infatti a impiegare nei due centri di cottura almeno 14 lavoratori, tra cuochi, aiuto cuochi e qualifiche varie. Nel bando c’erano anche nove allegati che disciplinano il servizio, dalle tabelle nutrizionali distinte per stagioni, primavera-estate e autunno-inverno, alla dieta vegetariana e alle altre speciali per motivi di salute o etico-religiosi, dalle schede tecniche sulle derrate per le merende al regolamento mensa e al protocollo di controllo dei genitori.
Avevano presentato offerte quattro ditte interessate all’appalto e la miglior offerente era risultata la Dussman Service Srl di Milano con un punteggio di 91,5 su 100 e un ribasso dell’8,88%.

Seconda piazzata la Ladisa di Bari, con un punteggio di 82,6 e un ribasso dell’11,77%.

Come spesso accade, specie quando ballano cifre del genere, la seconda classificata ha chiesto ai giudici amministrativi di verificare la regolare aggiudicazione dell’appalto. La giunta comunale, in vista dell’udienza sulla richiesta cautelare che si è tenuta il 16 settembre, ha incaricato il proprio avvocato Massimo Sgrignuoli di costituirsi in giudizio. Ma il ricorso al Tar, specie dopo la prima pronuncia favorevole al Comune e alla Dussmann, non condiziona comunque la regolare esecuzione del servizio.

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