Meno volontari alle fermate ma i bus viaggiano scarichi: restano i controlli garantiti da vigili urbani e Conerobus

Meno volontari alle fermate ma i bus viaggiano scarichi: restano i controlli garantiti da vigili urbani e Conerobus
Meno volontari alle fermate ma i bus viaggiano scarichi: restano i controlli garantiti da vigili urbani e Conerobus
di Andrea Maccarone
3 Minuti di Lettura
Martedì 23 Febbraio 2021, 10:10

ANCONA - Servono più sguardi vigili alle fermate dei bus. Da ieri mattina alcune pensiline tra quelle individuate dal Comune quali a rischio affollamento nelle ore di punta, sono rimaste sguarnite del servizio di monitoraggio offerto dai volontari. Un problema già annunciato dall’assessore alla sicurezza Stefano Foresi e che puntualmente si è materializzato ad inizio settimana.

LEGGI ANCHE:

Boom di richieste a due giorni dal V-Day: prorogati i termini per prenotare la fiala anti Covid

Sono cinque le fermate sulle quali il Comune ha deciso di investire maggiori attenzioni: Stazione ferroviaria (lato alberghi e lato ingresso Stazione), via Bocconi di fronte alla caserma dei Vigili del Fuoco e via Martiri della Resistenza (ambo i lati).

In queste ultime due, ad esempio, ieri mattina non c’era nessun presidio.


Mentre in Stazione erano presenti gli agenti della Polizia Locale, un volontario e due dipendenti di Conerobus a gestire il flusso di studenti all’ingresso dei mezzi. Lo snodo principale, infatti, è proprio quello della Stazione ferroviaria, dove confluiscono gli utenti che provengono da fuori città e si suddividono sulle linee urbane per raggiungere scuole e uffici.


E seppure da Piazza Rosselli i mezzi partano a capienza sensibilmente ridotta, il rischio è di ritrovarsi con i bus in overbooking proseguendo a caricare passeggeri in fermate non presidiate. Da qui l’appello lanciato da Foresi alla Regione Marche: «ci aiutino con risorse ad hoc per sostenere i costi degli steward - ha ribadito l’assessore alla sicurezza - non si riesce ad andare avanti solo con i volontari». Una previsione quantomai azzeccata, dato che si è avverata nell’immediato. Nei giorni scorsi sono state evidenziate da alcuni cittadini, e confermate anche da conducenti delle stesse autolinee, casi di capienze superate.


Episodi singoli, è bene sottolinearlo. Ma che in questa fase critica non dovrebbero accadere. «Facciamo chiarezza su un punto - specifica Muzio Papaveri, presidente di Conerobus - intanto la stragrande maggioranza dei nostri mezzi viaggiano addirittura sotto la soglia del 50% di riempimento. Ma laddove venga toccato il limite di capienza, quindi sempre rimanendo nel rispetto delle norme, vuol dire viaggiare su un autobus contenente tra le 44 e le 51 persone a seconda della grandezza del mezzo. Ciò fornisce all’utente una percezione di riempimento elevato pur restando nelle regole». Tutto chiaro. Poi, però, ci sono stati anche casi di tratte con uno sforamento ben oltre il 50%. «Un caso di un guasto ad un autobus e i passeggeri si sono riversati su un altro mezzo invece di attendere quello sostitutivo - precisa Papaveri - in quelle situazioni sta anche al buon senso del cittadino evitare di incorrere in situazioni di disagio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA