Il grido d’aiuto della sedicenne Amina in due pagine di tema: «Non voglio sposarmi». Il Tribunale la toglie alla famiglia

La campagna contro i baby matrimoni
La campagna contro i baby matrimoni
di Federica Serfilippi
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Lunedì 21 Giugno 2021, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 03:21

ANCONA - Il tema richiesto non doveva trattare aspetti di vita familiare o possibili disagi post-adolescenziali. Eppure Amina, chiamiamola così, con un nome di pura fantasia, ha deciso di avviarsi su un sentiero diverso: aggirare per un momento il nocciolo del compito in classe e mettere nero su bianco il suo grido d’aiuto, scrivendo il terrore provato per quel fidanzamento impostole dai genitori (di fede musulmana) con un ragazzo connazionale semi sconosciuto, poco più grande di lei.

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È in un paio di pagine che la 16enne nordafricana, collocata dal Tribunale dei Minori in una comunità protetta dopo la segnalazione fatta partire dalla scuola, ha chiesto per la prima volta aiuto, confidando alla sua insegnante un disagio mai urlato prima.


In quell’elaborato, la studentessa – che prima dell’intervento della magistratura viveva con la famiglia nell’area di Ancona – avrebbe parlato del fidanzamento contratto, con tanto di festa ufficiale, con il ragazzo scelto per lei dal padre e dalla madre, colpiti dal provvedimento della sospensione della responsabilità genitoriale. Il passo successivo sarebbe stato quello del matrimonio. 


E, probabilmente, lo sposalizio l’avrebbe portata via dalla rete delle sue amicizie, strette magari con chissà quale fatica, e dal contesto scolastico. Del resto, a 16 anni decade l’obbligo di portare avanti gli studi. Un futuro da incubo per lei, ragazza arrivata non da moltissimi anni in Italia ma abbastanza integrata nel tessuto sociale in cui ha fatto di tutto per inserirsi. Al momento del tema, non ci sarebbe stata ancora una data per lo sposalizio denunciato nel tema della ragazza. E forse è anche per questo che, almeno per ora, la vicenda non è arrivata all’attenzione della Procura ordinaria. Prematuro per ora, senza neanche le nozze fissate, ipotizzare per i genitori l’induzione o costrizione al matrimonio, un reato punibile con la reclusione da uno a cinque anni. Ma nello scenario prospettato dalla minore, potrebbe invece sussistere per i familiari l’ipotesi di violenza privata per averla indotta al fidanzamento. Ma rimangono ipotesi, perché i genitori della ragazzina hanno già incaricato un legale per fare reclamo contro la sospensione della potestà genitoriale e negano di aver fatto pressioni sulla figlia. Finora il fascicolo è solo trattato dal tribunale presieduto dal dottor Vincenzo Capezza, alla cui attenzione vengono spesso portati i casi di abbandono scolastico.


Nell’ultimo anno, solo dall’istituto Podesti Calzecchi Onesti sono partite «poco meno di dieci segnalazioni. Di queste, tre sono arrivate in Procura. Non riguardano solo ragazze, ma anche ragazzi, soprattutto di seconda generazione» afferma Laura Castellana, dirigente dei plessi di Passo Varano. «Quando ci accorgiamo che un alunno prolunga le sue assenze, cerchiamo un terreno di interlocuzione con le famiglie. A volte, qualcuno torna in classe. Altre no e, quindi, avvertiamo i servizi sociali. Il vincolo del dovere scolastico non ci frena nelle segnalazioni. Accade spesso che i ragazzi e i loro familiari diventano irrintracciabili. Perdiamo proprio ogni contatto, non rispondono neanche più ai numeri telefonici e per noi diventa anche una preoccupazione, al di là degli adempimenti burocratici. Sono diversi i fattori per cui gli studenti si allontanano da scuola: alcuni di cultura nomade si spostano senza porsi problemi, altri tornano nei loro paesi d’origine, altri (oltre i 16 anni, ndr) trovano un’occupazione».
La dirigente ha anche seguito quest’anno «un corso di formazione proposto dall’Ufficio Scolastico Regionale sugli estremismi islamici, con l’obiettivo di avvicinarsi con più consapevolezza a questa tematica e riconoscere, nell’ottica della prevenzione, dei campanelli d’allarme. Lo spettro degli estremismi è molto ampio, sta nell’attenta analisi del contesto capire ciò che serve per arginare una determinata situazione».

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