Ancona, marito tradito si vendica con il tirapugni. Distrugge l’auto dell’amante della moglie

Ancona, marito tradito si vendica con il tirapugni. Distrugge l’auto dell’amante della moglie
Ancona, marito tradito si vendica con il tirapugni. Distrugge l’auto dell’amante della moglie
di Federica Serfilippi
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Giovedì 15 Dicembre 2022, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 07:32

ANCONA Segue la moglie, la vede con un altro e scopre il tradimento. La vendetta? Ridurre a un cumulo di lamiere l’auto dell’amante della donna. È finito a processo con l’accusa di danneggiamento aggravato un 42enne anconetano, accusato di aver distrutto un’utilitaria a colpi di tirapugni. Ieri, il procedimento è stato trattato dal giudice Alessandra Alessandroni al primo piano del palazzo di giustizia. Il proprietario della vettura distrutta non si è costituto parte civile. 


I fatti

L’accanimento contro il veicolo risale al 18 aprile del 2019.

Stando a quanto emerso ieri in udienza, sospettando che qualcosa tra le mura domestiche non andasse per il verso giusto, l’imputato aveva seguito la moglie, constatando un’amara verità. Arrivato sotto casa del nuovo partner della donna, il 42enne si era sfogato contro l’utilitaria parcheggiata in strada. Apparteneva alla persona che stava frequentando la moglie dell’imputato. È successo che, come constatato dalla procura, l’auto è andata completamente distrutta. Il 42enne ci si sarebbe fiondato contro con un tirapugni metallico, danneggiando non solo la carrozzeria, ma sfondando parte dei finestrini. Per il trambusto creato, dai balconi e dalle finestre si erano affacciati i residenti del condominio dove abitava la persona offesa. Erano così state chiamate le forze dell’ordine. 


Alla fine, anche il nuovo partner della moglie era sceso in strada per capire cosa fosse successo e chi fosse l’autore. Aveva trovato il 42enne, che non si era sottratto alle due responsabilità. Nonostante la mancata querela da parte della vittima, l’imputato è comunque finito a processo perché il procedimento è partito d’ufficio, essendo il danno aggravato dall’utilizzo del tirapugni. Sarà il giudice a stabilire ora il destino giudiziario del 42enne, difeso dall’avvocato Mirco Piersanti. 

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