ANCONA - Doccia fredda per Marinadorica. L’estensione del provvedimento che prevede la riapertura di ristoranti e bar nelle aree portuali non vale per i porti turistici. Dilaga l’amarezza tra gli operatori che per un attimo avevano sperato di poter tornare in attività. Martedì i ministeri di Salute e Trasporti hanno siglato l’ordinanza per la riapertura delle attività di somministrazione nelle aree portuali.
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Una notizia che ha subito mosso un certo entusiasmo tra i tanti operatori le cui attività insistono nelle aree citate dal documento. Ma ha lasciato un dubbio tra i ristoratori del porto turistico anconetano. Interrogativo risolto, purtroppo in senso negativo per gli operatori, dal direttore di Marinadorica Leonardo Zuccaro: «la Prefettura ci ha confermato che il provvedimento non riguarda le attività inserite nei porti turistici – spiega – bensì solo quelle site all’interno dei porti commerciali, per servire i passeggeri delle navi in arrivo o in partenza e i lavoratori dei cantieri».
Resta comunque da chiarire se, a questo punto, i ristoranti possano servire anche normali clienti e non solo chi transita per motivi di lavoro o spostamento all’interno del porto.
«Non resta che farsene una ragione - afferma rassegnato Francesco Pazzaglia della pizzeria Desiderio al Molo 71 – anche noi resteremo chiusi a Marinadorica. Proseguiremo con l’asporto nel ristorante di via Maggini». L’altro fronte Poi c’è l’altro fronte del porto, quello commerciale. Sbarchi e imbarchi, anche se pochi. E un tenue via-vai di tir. La misura estensiva è stata presa proprio per dare un servizio a chi si trova in movimento dentro queste aree.
«Siamo di nuovo aperti – dice Marinella Manganelli del ristorante La Bitta – ma ancora poca gente lo sa: diamo un servizio alle persone che lavorano qui al porto». Ma sull’orario di chiusura? «Ci stiamo informando – continua Manganelli – ma se siamo parametrati agli autogrill, allora potremmo stare aperti fino alle 22». Altro dubbio: i cittadini possono usufruire del servizio? «Non possiamo mica chiedere i documenti ai clienti» chiosa la ristoratrice.