ANCONA - Portonovo di nuovo assediata dal mare che in poche ore si è inghiottito metri di arenile, compreso il materiale che era stato spalmato appena una decina di giorni fa. Onde alte fino a 1,8 metri, mare a forza 7-8 alimentato da un vento di greco- tramontana, hanno picchiato duro nelle già fragili spiagge della baia riducendole notevolmente e riportandole nelle dimensioni di una quindicina i giorni fa.
I danni
Il Fortino e la torre papalina circondate dalle acque che in alcuni punti è arrivata anche a minacciare alcuni manufatti, come nel caso della Cooperativa Pescatori, fra l’Emilia ed ex Ramona.
La preoccupazione
Bagnini ed operatori, impotenti, scrutano il mare, contano già i danni rassegnati, appellandosi magari alla possibilità che anche questa volta possano essere utilizzati gli accumuli una volta ritornata la bonaccia. «Abbiamo aspettato tanto per il livellamento che aveva salvato la situazione – si rammarica Enrico Amici dello stabilimento Paolo Zazzarini – e vedere andare di nuovo tutto in fumo è triste. A questo punto, con il senno di poi, sarebbe stato meglio intervenire ai primi di giugno, almeno avremmo fatto un mese con l’arenile completo».
Senza parole, desolato, anche Edoardo Rubini dello stabilimento Emilia. «Che volete che vi dica? L’unica cosa da fare è lavorare, anche se con appena la metà di ombrelloni. Ma non è solo la questione delle spiagge erose. E’ tutta la situazione di Portonovo che è da bollino rosso. Basta guardarsi attorno ed è facile rendersene. Conto. A cominciare dalla Guardia Medica ancora non in servizio».
Sbottao Rubini: «E’ uno scandalo: mi auguro che non debba mai servire ma è assurdo che in un posto dove insistono migliaia di persone non ci sia un presidio sanitario. Noi del gommone di salvamento facciamo il possibile per aiutare chi è in difficoltà ma non abbiamo competenze sanitarie. Si parla sempre di Portonovo ma alle parole mai seguono i fatti». Gianni Boriani dello stabilimento Franco parla di decisioni che vanno prese in tempo.
La rabbia
«Non è possibile gettare materiale lucrandolo dalle zone in eccesso per risolvere la situazione. Non basta. Qui ci vogliono risposte concrete, studiate a tavolino. La mareggiata di questi giorni, per il periodo, è eccezionale ma non ci si può trovare sempre impreparati».
Aggiunge Boriani: «Poi c’è l’annosa questione del molo. Oramai non rappresenta nessuna protezione ne per la forza del mare ne per un eventuale approdo in caso di necessità. Occorre rinforzarlo e studiare come può essere utile». L’assessore Foresi: «Appena terminerà la mareggiata valuteremo la situazione per renderci conto se è possibile intervenire di nuovo movimentando gli eventuali accumuli». Sulla Guardia medica in panne: «Lunedì proverò a vedere se possibile attivarla ragionando con l’Asur.
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