Mancinelli: "Il Pd ha svoltato
È per questo che sono qui"

Mancinelli: "Il Pd ha svoltato È per questo che sono qui"
di Emanuele Coppari
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Lunedì 30 Marzo 2015, 10:43 - Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 05:28
ANCONA - “Se non mi fossi candidata, non li avrei mai votati”.



Sindaco, che succede?

E' una tempesta in un bicchier d'acqua.



Può spiegare perché?

Vista la situazione di stallo in cui la città versava prima delle elezioni e che aveva una responsabilità politica nel centrosinistra e nel Pd, il mio stato d'animo di profonda rabbia era lo stesso di tanti elettori del centrosinistra, di iscritti al Pd e tanti anconetani delusi per l'incapacità di una svolta ed erano tentati dall'astensionismo. Ecco la battuta: Se non mi fossi candidata, non avrei votato quelli del mio partito.



Ma il Pd non l’ha presa bene.

Non sarei qui se non ci fosse stata, ma grazie a Dio c’è stata, un’iniziativa di cambiamento forte del Pd, il ravvedimento operoso a partire dai dirigenti di allora, il capogruppo e il segretario comunale, che hanno deciso di chiudere un’esperienza negativa, finire l’agonia e andare alle elezioni su basi totalmente diverse, mettendo paletti chiarissimi su come si formava la maggioranza e si sceglievano gli assessori. Bisognava cancellare una volta per tutte gli atteggiamenti di conflittualità interna, spinte disgregative che avevano portato alla paralisi. C’era un bivio.



Quale?

O il Pd non batteva un colpo, e sarei stata uno dei tanti astensionisti. Oppure, e questo c’è stato da una parte del Pd - non da tutto - serviva la dichiarata volontà di voltare pagina nei metodi e nei modi di interpretare l’azione di governo. Questa c’è stata e allora valeva la pena di impegnarsi in prima persona e candidarsi. Poi...



Poi?

Poi i soliti intelligentoni hanno pensato di fare questo polverone.



Pensa sia alimentato ad arte da chi fa battaglia di retroguardia nel partito?

Può darsi ma francamente non mi interessa. Vado dritta per la mia strada.



Col senno di poi e sotto la tempesta, sia pur in un bicchier d’acqua, si pente di aver detto quelle cose?

Per carità. Chiarito il senso di una battuta riportata in tre righe, io su quello ho fatto la campagna elettorale e ci abbiamo vinto le elezioni. Sarà difficile pentirsi. Che ci fosse bisogno di curare alla radice le malattie che hanno portato a far finire le due Amministrazioni precedenti, l’ho detto pubblicamente quando mi sono candidata per la prima volta al Ridotto delle Muse il 18 gennaio 2013 davanti a 400 persone.

Ed è riuscita a fare breccia nell’opinione pubblica.

Sulla necessità di cambiare radicalmente registro siamo riusciti a recuperare almeno un po’ di credibilità, abbiamo vinto le elezioni in una situazione che non era proprio delle migliori, no?



Curioso che oggi quel concetto le sia tornato indietro come un boomerang. Non trova?

Se non lo avessi detto con chiarezza e con verità, l’astensionismo sarebbe stato ancora maggiore.



Una rivoluzione copernicana. C’è stata davvero o è rimasta nelle intenzioni?

Nel patto di governo sono stati sottoscritti programma e metodo. Sugli argomenti più spinosi nel programma di coalizione si è concordato prima cosa avremmo fatto, questo ha garantito un accordo vero, non come avvenuto in passato che il giorno dopo le elezioni iniziavano le liti.



Quali erano queste regole d’oro?

Che la giunta fosse costituita da assessori scelti in rapporto fiduciario con il sindaco e non per trattative di partiti. E che la maggioranza funzionasse così: si discute su singole delibere, si decide, poi tutti sostengono quelle decisioni.



Questo è successo davvero?

Sì, tranne qualche starnuto di qualche singolo consigliere. Ma ci sta. Così abbiamo potuto approvare in sei mesi la variante del Metro che era in discussione credo da 15 anni, approvare la variante sugli immobili sanitari che aspettava dal 2006, di risolvere l’annosa questione delle Fondazioni teatrali costituendo un nuovo soggetto, Marche Teatro, che ha consentito di rilanciare l’attività e chiudere i bilanci delle Muse e dello Stabile in attivo, di far confluire Anconambiente dentro la società unica provinciale dei servizi. Non avremmo potuto farlo senza quel metodo di governo che è l’esatto opposto del precedente.



Eppure i mal di pancia non mancano. Non le pare?

Il cambio di mentalità politica non può avvenire in modo omogeneo in tutto il centrosinistra. Anzi ha resistenze in chi è interessato a combattere questo metodo perché lo avverte come un pericolo per vecchie consuetudini più comode a cui è abituato.



E magari alimentano polveroni come questo, certe polemiche sono funzionali alla battagli a di retroguardia.

Sì. Vengono utilizzate da chi rispetto a questo nuovo corso si sente spiazzato.



Il partito in subbuglio è un ostacolo al governo della città?

Non c’è un partito in subbuglio. Non temo niente, i problemi della città sono ben altri, imporranno a tutti di tornare con i piedi per terra, lasciar perdere le sciocchezze e le polemiche strumentali di cui alla gente non frega assolutamente niente.
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