Mancinelli lancia bordate a politici e imprenditori. «Regione e Confindustria, troppo caos sui binari»

Mancinelli lancia bordate a politici e imprenditori. «Regione e Confindustria, troppo caos sui binari»
Mancinelli lancia bordate a politici e imprenditori. «Regione e Confindustria, troppo caos sui binari»
di Teodora Stefanelli
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Martedì 12 Luglio 2022, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 17:13

ANCONA - Lo scontro di posizioni sull’arretramento della ferrovia adriatica non si placa e, dai binari sulla costa, il botta e risposta corre fino alla Mole Vanvitelliana dove ieri si è tenuto il consiglio comunale.

Ieri mattina, in risposta ad un’interrogazione urgente dei consiglieri comunali Daniele Berardinelli (Forza Italia) e Antonella Andreoli (Lega), il sindaco Valeria Mancinelli ha rimarcato la sua posizione lanciando bordate.  «Sull’ipotesi dell’arretramento della linea ferroviaria adriatica manca chiarezza e questo ci preoccupa - ha spiegato - siamo contrari agli approcci superficiali e approssimativi perché sono inutili, e anzi pericolosi». Il sindaco ha evidenziato come per la progettazione relativa alla dorsale adriatica «sono in campo almeno 4 ipotesi, una diversa dall’altra: il presidente della Regione Acquaroli dice una cosa, il professor Baldassari un’altra e Confindustria con Bocchini un’altra ancora. L’intervento per la nostra città è già finanziato, consoliderà anche il piede della frana e potrebbe partire nel 2023. Tutto questo deve fermarsi? Noi ci opporremo con tutte le nostre forze: non permetteremo che si consumi sulla pelle della città, del porto e dell’economia regionale l’ennesimo gioco dell’oca, con il ritorno alla casella iniziale, come successe trent’anni fa con l’asse attrezzato».

«No all'ennesimo blocco»

Si è detta poi «ferocemente» contraria «all’ennesimo blocco di tutto, al ricominciare tutto daccapo, all’ennesima palude».

E «se il dibattito confuso alzato sull’arretramento a questo portasse come risultato sarebbe un danno enorme per le Marche e per la città». Mancinelli ha quindi ricordato che «oggi c’è un progetto coordinato Ferrovie-Anas, che prevede lo spostamento a mare della linea ferroviaria tra Torrette e la stazione di Ancona, l’utilizzo dell’area così liberata per allargare la Flaminia verso mare e dell’area verso monte per il collegamento tra porto e autostrada, cioè per quell’opera che si attende da trent’anni. Per questo intervento ci sono i progetti definitivi approvati, totalmente finanziati con soldi dello Stato. I lavori possono essere appaltati nel 2023. Il progetto consentirà a merci e persone di arrivare e uscire più facilmente e più velocemente dal porto. Sarà una infrastruttura essenziale per lo sviluppo del porto ma anche per la manifattura marchigiana e del centro Italia e libererà Torrette e i quartieri a Nord di Ancona dal traffico pesante. Le opere di protezione a mare risolveranno l’annoso problema dell’insabbiamento di marina Dorica. Un tratto di costa sarà rinaturalizzato e i cittadini potranno fruirne. L’intervento consoliderà anche il piede della frana. Tutto questo deve fermarsi?». 

«Vogliamo parole chiare»

Poi taglia corto: «Vogliamo parole chiare, innanzitutto dal governo regionale, ma anche da Confindustria Ancona, visto che si sta sostituendo alla Regione, e da Confindustria Marche. Attendiamo risposte chiare e ci prepariamo a impedire tutto questo. Per il resto siamo pronti a discutere. Seriamente però». La divergenza di vedute tra il capo degli industriali dorici e l’amministrazione comunale non è una novità. Solo pochi giorni fa l’assessore al Porto Ida Simonella aveva inviato una stoccata al presidente Perluigi Bocchini: «Qual è la posizione di Confindustria? Procedere o ricominciare daccapo?». E ancora aveva detto: «Siamo a un passo dal progetto esecutivo e pochi giorni fa è stato presentato il definitivo della strada dall’Anas in Regione, salutato da tutti come un momento atteso da decenni». Quella della Simonella era in realtà una replica a Bocchini che si era affidato ai social per incalzare il Comune di Ancona. «Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci - aveva scritto - all’incontro con il ministro Enrico Giovannini ha detto che la sindaca Valeria Mancinelli non è interessata al progetto di arretramento della ferrovia per la sua città. Spero di leggere quanto prima una ferma smentita. Le battaglie sarebbe opportuno farle insieme e non divisi». Ieri la risposta diretta, roboante, della Mancinelli è arrivata in consiglio comunale.

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