Mancata liquidazione di un maxi risarcimento a un paziente diabetico: l’Asur non paga, sede pignorata

Mancata liquidazione di un maxi risarcimento: l’Asur non paga, sede pignorata
Mancata liquidazione di un maxi risarcimento: l’Asur non paga, sede pignorata
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Sabato 18 Gennaio 2020, 06:20
ANCONA - Doppio pignoramento all’Asur per la mancata liquidazione di un maxi risarcimento ad un soggetto diabetico a cui è stata amputata una gamba per una presunta colpa medica. Gli ufficiali giudiziari e il dirigente dell’Unep ieri mattina si sono presentati negli uffici di via Oberdan per avviare il pignoramento mobiliare, che si aggiunge a quello già notificato a dicembre al tesoriere (la filiale Unicredit di piazza Roma). Ammonta a quasi mezzo milione di euro la quantificazione del danno riconosciuto, con sentenza provvisoriamente esecutiva, ad un 55enne ex pescatore, residente ad Ancona, costretto a un calvario per la presunta imperizia di due medici dell’ospedale di Loreto, rinviati a giudizio per lesioni colpose gravissime (il processo comincerà a ottobre). 

I fatti risalgono al giugno 2015 quando il soggetto diabetico si rivolse al nosocomio della città mariana per ulcere al piede sinistro che, secondo il pm Rosario Lioniello, vennero sottovalutate sia dal medico del Pronto soccorso, sia dal chirurgo, sia dal medico di base (ma la sua posizione è poi stata archiviata) accusati di non aver seguito il protocollo fissato per il piede diabetico e, dunque, di non aver fatto il possibile per scongiurare la progressione del processo infettivo fino alla cancrena, al punto che nel luglio 2015 il paziente fu costretto a sottoporsi a un doppio intervento chirurgico di amputazione della gamba. Assistito dall’avvocato Alessandro Atanasio, il 55enne ha sporto querela nei confronti dei medici ritenuti responsabili, due dei quali sono stati rinviati a giudizio. Contestualmente, ha avanzato una richiesta di risarcimento danni all’Asur: andato a vuoto il primo tentativo di mediazione, il tribunale di Ancona ha accolto la richiesta di una consulenza tecnica preventiva che si è conclusa nel 2017 con una relazione di un collegio di medici legali nominati dal tribunale stesso, in cui l’Asur Marche viene riconosciuta responsabile dell’amputazione dell’arto e viene quantificato il danno per quasi 500mila euro.  

La liquidazione, però, non è mai avvenuta, neanche dopo la sentenza di condanna provvisoriamente esecutiva sancita dal giudice con procedimento sommario nel luglio 2019. Alla pronuncia ha fatto seguito un atto di precetto, mentre nel frattempo la Corte d’Appello ha respinto (il 4 dicembre scorso) la richiesta di sospensione, da parte dell’Asur, della provvisoria esecutività dell’ordinanza di primo grado emessa dal tribunale dorico. Ma vista la mancata liquidazione delle somme, il 19 dicembre è stato notificato il pignoramento presso terzi al tesoriere dell’Asur Marche (la filiale Unicredit di piazza Roma). Qui è sorto il primo intoppo. «Il tesoriere ha presentato una determina del direttore generale dell’Asur in cui si stabilisce che sono impignorabili per legge somme vincolate ad uso pubblico per 537 milioni di euro», spiega l’avv. Atanasio. In parole povere: i soldi sul conto corrente ci sono, ma non si possono aggredire con un’esecuzione forzata perché sono bloccate per pagare il personale, i compensi, le assistenze mediche, i mutui, le imposte. Ora sarà il giudice dell’esecuzione a decidere se parte di queste somme possono essere assegnate o no alla parte lesa.


Nel contempo, ieri mattina il legale del 55enne ha promosso un secondo pignoramento mobiliare nella sede dell’Asur, nell’ufficio del direttore amministrativo Pierluigi Gigliucci. È stato dichiarato che non esistono ulteriori somme al di fuori di quelle nella disponibilità del tesoriere, così gli ufficiali giudiziari hanno notificato al direttore generale Nadia Storti l’avviso di elencare entro 15 giorni tutti i residui beni mobili e immobili di proprietà dell’Asur, potenzialmente oggetto di pignoramento. «Non è stata esibita alcuna assicurazione che copra i danni civili procurati a terzi da parte dell’Asur Marche che, dunque, non liquida il risarcimento riconosciuto ai pazienti che hanno subito lesioni per responsabilità professionali dei loro medici», evidenzia l’avv. Atanasio. L’Asur attende il ricorso in Appello contro la sentenza di condanna di primo grado: l’udienza è fissata per il 26 ottobre 2021. Ma gli ufficiali giudiziari hanno affermato che, in caso di costrizione, procederanno con il pignoramento delle somme nei vari Cup. 
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