ANCONA - Appartata, come è sempre vissuta, se n’è andata Maria Rosaria Bellagamba, professoressa di grande cultura e di elegante riservatezza. Ricoverata all’Inrca qualche giorno fa, ha cessato di vivere l’altra sera, a 78 anni, per l’aggravarsi di una broncopolmonite. Sottovoce, come ha sempre espresso, se richiesto, un parere indipendente. La sua figura esile, diritta, ha attraversato le aule del liceo Rinaldini con autorevolezza e discrezione. Difficile non incorrere nei superlativi, parlando di lei, che pure li detestava.
Amata da tutti
Severa ed esigente prof di Latino e Greco, dopo il primo approccio, che timidezza e rigore rendevano spigoloso, Rosaria si è fatta amare da tutti i suoi studenti, conquistati dalla cultura fervida e poliedrica, dalla passione per la conoscenza, che non avevano limiti.
L’insegnamento
Dopo qualche anno di insegnamento alle Magistrali Franceschi Ferrucci, per quarant’anni ha educato i giovani anconetani al culto e all’amore della civiltà greco-latina, della storia della civiltà. Non si era mai sposata, legatissima ai genitori, con cui ha vissuto fino alla loro scomparsa, ad Ancona, da cui si allontanava solo per qualche viaggio nei luoghi d’arte.
Oppure per salire a Bormio, dove il fratello Giacomo, psichiatra, si era trasferito, con la famiglia. «Dopo essere andato in pensione, Giacomo è tornato a trascorrere lunghi mesi accanto alla sorella – racconta l’amica e collega Mara Tirelli – perché era preoccupato dal suo stato di salute, in declino dopo la morte della mamma. Gli è stato molto vicino, premurosissimo». La Tirelli, presidente dell’Associazione di Cultura classica, che Rosaria ha sempre seguito con partecipazione discreta, non sa capacitarsi della sua graduale presa di distanza dalle cose terrene, «che però non le impediva di continuare ad aggiornarsi sulle novità della critica letteraria».
L’ultimo saluto
Spirito libero e tollerante, Rosaria Bellagamba, con lucidità laica, senza emettere sentenze, sapeva analizzare con equilibrio i pareri degli accademici e le fisime dei suoi studenti, che da lei si sentivano messi in guardia dai luoghi comuni. Gli studenti di ieri la saluteranno domani, alle 15, alla chiesa dei Ss. Cosma e Damiano, assieme ai colleghi, al fratello Giacomo, con la moglie Cristina e gli amatissimi nipoti Arianna, Alessandro e Adriano, e l’affezionata Milena. Ma non la dimenticheremo mai.
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