«Spostati». Ma lui ha problemi d'udito e non sente. Due anziani anconetani si picchiano a sangue: «Mi ha staccato il dito con un morso»

Ancona, zuffa tra 80enni: «Mi ha staccato il dito con un morso»
Ancona, zuffa tra 80enni: «Mi ha staccato il dito con un morso»
di Stefano Rispoli
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Venerdì 20 Gennaio 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio, 07:32

MONTE SAN VITO «Mi ha preso a pugni e con un morso mi ha staccato una falange». «Non è vero, è stato lui ad aggredirmi e il dito se lo sarà spezzato schiacciandoselo nello sportello dell’auto». Toccherà al giudice, nell’udienza del prossimo 6 aprile, stabilire chi ha ragione tra i due anziani di Monte San Vito, finiti entrambi all’ospedale dopo una doppia protagonisti di una doppia colluttazione avvenuta il 12 agosto del 2015. Allora l’imputato (difeso dall’avvocato Sabrina Sartini) aveva 76 anni ma, secondo l’accusa, aveva forza sufficiente per mettere k.o. il vicino di casa, all’epoca 80enne, che quella sera, insieme alla moglie, stava tornando a casa in auto da una cena con amici quando se l’è trovato davanti, in mezzo alla strada. 


Il racconto 

«Stava telefonando, ci impediva di passare e abbiamo aspettato 5 minuti che si togliesse» sostengono i due coniugi, assistiti dall’avvocato Isabella Cusanno. «È che io ho problemi di udito, non sentivo», si è giustificato l’imputato.

A un certo punto, la situazione è degenerata e i due pensionati sono venuti alle mani. «Ho abbassato il finestrino, mi ha urlato “che c... vuoi?” e poi mi ha dato un pugno in faccia, quindi mi ha scaraventato a terra e ha continuato a picchiarmi», ha raccontato ieri al giudice la parte offesa, che oggi ha 88 anni. «Mentre ero a terra e mi prendeva a cazzotti, diceva: si sta male li sotto, eh?». «Non è vero, è lui che ha iniziato a offendermi, poi è sceso e mi ha aggredito» ha replicato il rivale. Entrambi hanno spiegato che si conoscevano solo di vista, anche se in passato ci sarebbero stati screzi legati al fatto che la moglie dell’imputato era solita passeggiare con i cani davanti all’abitazione del vicino, comunque in una strada pubblica. 

A separarli ci ha pensato la moglie dell’88enne che, una volta arrivato a casa, si è accorto di non avere più gli occhiali da vista e una catenina d’oro. Così ha ripreso l’auto per recuperare gli oggetti persi nella colluttazione, quando nel tragitto si è imbattuto di nuovo nel vicino. Qui si è consumato il secondo round. «Mi è saltato addosso e con un morso mi ha staccato una falange, come un cannibale!» ha gridato in aula l’88enne, mostrando il dito monco. «Se lo sarà schiacciato nella portiera», ha replicato l’imputato (accusato di lesioni aggravate) che, a sua volta, ha sporto querela, considerandosi vittima di un’aggressione (si è fatto refertare all’ospedale di Chiaravalle). Occhiali e catenina sono stati ritrovati a terra. Ancora una volta, è stata la moglie dell’88enne a porre fine alla zuffa, accorrendo trafelata dopo aver sentito le urla. «Mio marito era tutto insanguinato, è stato orribile» ha riferito al giudice. I primi ad intervenire sono stati gli amici della coppia, poi sono intervenuti i carabinieri per accertare quanto accaduto, mentre l’anziano veniva trasportato all’ospedale di Jesi con un dito mozzato, un taglio al sopracciglio e contusioni su tutto il corpo. La sentenza è attesa per prossimo 6 aprile. 

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