ANCONA - Finisce in Consiglio regionale il caso del focolaio scoppiato al Rinaldini, con 6 classi, oltre 120 studenti e alcuni professori messi in quarantena. Il consigliere del Pd Antonio Mastrovincenzo ha depositato un’interrogazione in cui chiede chiarezza sull’improvvisa diffusione di contagi (una decina sarebbero i positivi accertati) che ha portato alla chiusura per due giorni del liceo classico, i cui locali sono stati sottoposti ad una sanificazione e a prelievi da parte dell’autorità sanitaria.
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«Sullo “strano” focolaio da Covid-19 esploso nei giorni scorsi al liceo Rinaldini, che ha provocato l’isolamento di 120 studenti di sei classi e di alcuni docenti, ho appena depositato una interrogazione - ha annunciato sui social Mastrovincenzo -.
L’atto rivolto al presidente della Giunta regionale punta a far luce su un caso che potrebbe addirittura sfociare in un’interrogazione parlamentare e che risulta ancor più allarmante in un clima di generale riduzione dell’ondata pandemica e di progressive riaperture. Dalla scuola, al momento, non arrivano repliche. Sono 6 le sezioni attualmente in isolamento, di cui 5 dell’indirizzo classico tradizionale e una dell’economico-sociale. L’allarme era esploso la scorsa settimana, dopo i primi contagi accertati che avevano portato la dirigente scolastica, su indicazione dell’Asur che ha svolto il tracciamento, a disporre prima la quarantena per gli studenti venuti potenzialmente a contatto con i casi positivi, poi la chiudere l’intero plesso per una sanificazione e delle campionature. La preside in una circolare ha ordinato che la ricreazione venga svolta in classe, sotto la sorveglianza dei docenti e ha stabilito la Dad per tutti gli studenti delle quinte dal 31 maggio, in modo da non compromettere il regolare svolgimento degli esami di maturità.
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