Movida impossibile, il Lazzabaretto ora si arrende: tutti a casa a mezzanotte nel fine settimana

Il Lazzabaretto nel weekend chiuderà a mezzanotte
Il Lazzabaretto nel weekend chiuderà a mezzanotte
di Andrea Maccarone
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Venerdì 2 Luglio 2021, 08:00

ANCONA - Estate con il silenziatore. Il Lazzabaretto alza bandiera bianca. Dopo il controllo delle forze dell’ordine intervenute sabato scorso, stop a musica e drink a mezzanotte, ma solo nel weekend. Una misura drastica presa in totale autonomia dall’Arci, ente gestore dello spazio. E non derivante da infrazioni elevate dalle autorità competenti a seguito del blitz della scorsa settimana che non si è tradotto in alcuna sanzione. Ma in via preventiva hanno invitato i gestori a controllare con più attenzione l’affluenza per evitare ulteriori assembramenti. 

 
Sul ponte, anzi sul pontile della Banchina da Chio, sventola bandiera bianca. E’ il segno di resa dell’Arci verso l’intricata matassa di norme e cavilli che regolerebbero l’affluenza di pubblico nei luoghi di ritrovo all’aperto. Troppo facile incorrere nell’infrazione del protocollo anticovid, soprattutto in tema di distanziamento. E allora meglio ammainare le vele. «Ci dispiace enormemente - commenta il presidente dell’Arci di Ancona, l’avvocato Michele Cantarini -: ma non c’è altra via: il venerdì e il sabato, giorni di maggiore affluenza, chiuderemo la diffusione musicale a mezzanotte, e subito dopo anche il bar». Questo per evitare che, come sabato scorso, si crei un sovraffollamento di persone che va in collisione con le norme di sicurezza sanitaria vigenti. Ma secondo le forze dell’ordine una soluzione ci sarebbe: il contapersone. «Non è possibile - replica Cantarini - l’area su cui insiste il Lazzabaretto è un tratto di congiunzione tra l’esterno della Mole Vanvitelliana e il centro sportivo velistico Stamura. Mettiamo il caso che dovessimo trovarci in una situazione di riempimento dell’area, non potremmo far entrare nessun altro. Nemmeno chi dovesse recarsi, per motivi di lavoro o personali, al circolo Stamura». 


Perciò meglio tagliare il problema alla radice piuttosto che rischiare.

Questo è il sunto del discorso. Ma così il capoluogo perde un altro importante centro d’aggregazione giovanile, almeno nel fine settimana. Si profila uno scenario alquanto desolante per l’estate dorica, imprigionata tra norme stringenti e una mancanza di senso civico da parte di alcuni che ha portato le autorità ad adottare il pugno di ferro sulla movida.


Fatto sta che il quadro della situazione è questo: La Banchina che guarda ad un target più adulto e non risponde alle necessità dei più giovani, Piazza del Papa svuotata, Lazzabaretto senza più concerti e dj e adesso pure col weekend corto. Non resta che il Posabar, al Parco Belvedere. Ma ancora i gestori devono dichiarare la data di apertura e le attività in programma. Vero è che l’affidamento dello spazio è arrivato solo pochi giorni fa. Ma è altrettanto lecito immaginare che i gestori prendano tempo per vedere cosa succede tra gli altri competitor, proprio per evitare di trovarsi a breve nella stessa situazione. Movida sotto osservazione ormai da settimane.

Dopo l’aggressione in Piazza della Repubblica ai danni di alcuni ragazzi che stavano festeggiando un addio al celibato, la rissa al porto e le sanzioni elevate a La Banchina, il centro città si risveglia blindato e con poca offerta d’intrattenimento serale. Anzi, praticamente nulla. Lo stop agli spettacoli nella location al Porto Antico ha obbligato i più giovani a rivolgersi altrove. Magari poco lontano: al Lazzabaretto. Qualche birra e quattro chiacchiere, giusto per tirare fino a tardi visto che è estate. Ma adesso anche lì il weekend è diventato off limits. C’è il coprifuoco volontario. Le discoteche sono ancora in attesa del semaforo verde per la ripartenza. E nel frattempo in città cala un silenzio inquietante che sa più di preoccupazione, anziché di sicurezza.

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